Probabilmente il primo paio di guanti che papà Fabrizio gli regalò a sette anni adesso gli andrà stretto, ma è stato quello il regalo decisivo, quello che esattamente 11 anni fa fece scattare in Simone Scuffet la voglia e la spensierata follia di volare tra i pali. E si sa, quando si comincia a volare è anche giusto non porsi limiti. Ma oggi, nel giorno del suo diciottesimo compleanno che lo porta alla maggiore età, il numero 1 dell’Udinese vuole restare con i piedi per terra per continuare a volare tra i pali del Friuli.

Scuffet, lo sa che da oggi le responsabilità aumentano?
Dal lato civile ho più responsabilità, ma penso che sia una cosa bella. É giusto crescere e prendersi i propri impegni. Sono contento di essere finalmente maggiorenne, mi sentirò più libero ma so anche che resterò il ragazzo di sempre. Me lo hanno detto anche i miei che questo è un passaggio importante della vita.

Sarà il nuovo contratto in arrivo il regalo più atteso? Si dice che patron Pozzo le abbia promesso un quinquennale.
Queste sono cose ancora tutte da decidere e da trattare. Il mio interesse è di restare a Udine e di legarmi alla società.

Cambierà l’allenatore all’Udinese. É pronto alla novità?
Mi stimola ancora di più il dovermi mettere a lavorare per dimostrare il mio valore. Poi mi rimetterò alle sue scelte. Il fatto di essere esploso così presto mi ha dato una consapevolezza ulteriore, so che posso stare in serie A e mi ha fatto piacere giocare tante partite, ma so benissimo che devo ancora dimostrare tutto perché arrivare è facile, il difficile è mantenersi a grandi livelli.

Restiamo in orbita professionale. Che Udinese si aspetta per la prossima stagione?
Mi aspetto un’Udinese arrabbiata, nel senso che quest’anno non abbiamo raggiunto livelli eccellenti, quindi deve esserci voglia di riscatto in tutti noi.

Ha detto che vuole restare a Udine, segno che ritiene l’Udinese la migliore opportunità per la sua crescita professionale?
Il fatto di stare a casa, di andare a scuola e di stare con i miei amici di sempre mi fa stare con i piedi per terra, alle spalle ho la famiglia che mi dà una mano e continuare a vivere la vita di sempre è importante.

Scuffet, oggi è il suo compleanno. Qual è il regalo che ha fatto breccia nel suo cuore?
Il primo paio di guanti che mi ha regalato mio padre. Lì è stato l’inizio della mia carriera, a sette anni. Ricordo che mi aveva detto che non sapevo ancora quando avrei cominciato a giocare.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 31 maggio 2014 alle 17:30 / Fonte: Messaggero Veneto
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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