Molto probabilmente molti tifosi dell'Udinese, pensando alla rivoluzione che ci sarà a centrocampo, vorrebbero che fosse l'ultimo candidato possibile per ricoprire il ruolo da titolare. D'altro canto non possono essere eccessivamente biasimati, la stagione di Walace è stata abbastanza deludente dal punto di vista tecnico tattico. Inoltre la sua voglia di Brasile a gennaio non ha aiutato a far breccia nel cuore dei fan. Eppure era arrivato con discrete aspettative. Sei milioni il prezzo ufficiale del suo cartellino, una bella cifra, con il brasiliano che doveva essere l'ultimo puntello per far fare il salto di qualità in mezzo al campo alle zebrette.

L'adattamento però si è rivelato più duro del previsto. Il suo esordio dal primo minuto contro l'Inter ha portato a un progressivo calo, fino all'azzeramento, del minutaggio. Cosa dovuta a una lentezza eccessiva sia dal punto di vista della copertura che da quello puramente tecnico, con il mediano che intrecciava solo trame semplici, nulla a che vedere con quello che prevede il suo ruolo di metronomo. Lo zenit è stato raggiunto contro la Juventus in Coppa Italia, dove è stato letteralmente travolto, insieme ai suoi compagni, dalla forza della Vecchia Signora. A gennaio si pensava che l'addio fosse una pura formalità ma l'Udinese, giustamente, ha voluto difendere l'investimento fatto. D'altronde non parliamo in realtà di uno sconosciuto o di un talento in erba. Walace ha nel curriculum poco meno di 60 presenze in Bundesliga, ha 5 gettoni con la Selecao, cosa che in pochi posso vantare. Senza contare la medaglia olimpica. Ergo le qualità evidentemente ci sono, perchè alle spalle non ha una sola stagione da elemento importante per la sua squadra.

In passato è pieno di esempi di giocatori che in bianconero hanno fatto fatica nei primi mesi, per poi trovare un po' alla volta il loro spazio. Il calcio italiano, sembra una frase fatta ma è la realtà delle cose quando si cambia completamente campionato, va capito e imparato per poter giocare al massimo. Walace quest'anno è rimasto a guardare, con l'addio molto probabile di Mandragora, unito ai tantissimi interessamenti per Fofana e De Paul, ci potrebbero essere addirittura tre slot da riempire e il brasiliano ha il vantaggio di essere già in casa e di aver già toccato con mano la realtà in cui si trova. Nella prossima stagione, se capirà l'occasione che gli sta capitando e quindi metterà da parte le velleità d'addio, avrà l'occasione per mostrare a tutti che la fiducia riposta in lui era meritata. Altrimenti ci toccherà parlare di una nuova semplice meteora.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 14 maggio 2020 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
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