Non è alla fine del campionato che contano gli uomini. Mi aggrappo a questa ultima partita ma è chiaro che l'atteggiamento visto contro l'Empoli non è di una squadra che lotta con il coltello tra i denti per salvarsi. Anche la paura conta ma in campo ci sono dei giocatori di qualità per interpretare una gara diversa. Gli uomini ci volevano già domenica, perché con una vittoria eri salvo. Queste sono partite che si costruiscono durante la settimana. L'atteggiamento mentale è l'80% di una squadra di calcio perché le motivazioni fanno la differenza e mi fa dispiacere che queste squadre non le ha. Qualcuno si sarà fatto una domanda se sono cambiati tre allenatori. Gli infortunati poi non mi portano punti e li devo trovare con quelli che ho.

Mancano ancora 90 minuti, ma con che spirito bisogna andare a Frosinone? È chiaro che bisogna pensare positivo ma la squadra vista domenica è da criticare. Ci deve essere uno stacco tra giocatore e allenatore, altrimenti non c'è rispetto per la figura e non ti ascolta più nessuno. Come spieghi le grandi prestazioni contro le big? Ci sono le capacità per fare molto di più, come già dimostrato. Sono amareggiato per quello che ho visto, come allenatore. Soprattutto in una partita che se la vincevi eri salvo. È chiaro che sono fiducioso ma sei legato anche ad altri risultati. In una squadra in cui manca la personalità, tu soffri il discorso legato alla contemporaneità delle gare sapendo prima il risultato delle altre. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 21 maggio 2024 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoUdinese
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