Ha le idee chiare Alessandro Ramagli. Niente proclami, niente attese: vincere più che si può e consolidare il progetto-A.P.U.

Il 55enne livornese è stato introdotto oggi, con una conferenza stampa indetta sul parquet del Carnera, dal general manager Davide Micalich. Il quale, presentando il nuovo coach, ha confermato l’esistenza di una specie di casting con altri allenatori. ‘ho incontrato coach Ramagli a Livorno, a margine del torneo interzona under-15. Gli ho chiesto <verresti a Udine?>. ha risposto subito sì, senza indugi’, sottolinea Micalich. Il quale non ha perso occasione per salutare Alberto Martelossi, entrato (per stessa ammissione dei rappresentanti della società) in una situazione già compromessa e difficilmente correggibile di insicurezza ed incostanza. ‘era tempo di cambiare’, chiude Micalich: speriamo Ramagli possa durare qualche stagione.

Gli fa eco il presidente Alessandro Pedone, il quale sottolinea come Ramagli abbia subito notato la bellezza e la conseguente importanza dell’impianto udinese, casa dei bianconeri della GSA. La scelta, ha ribadito Pedone, rispecchia l’esigenza di un allenatore con spiccate doti caratteriali ed un imprinting forte da dare alla squadra. La quale, dice il ‘Pres’, ha peccato l’anno scorso nell’aspetto caratteriale e di determinazione. Testimonianza sono stati, dice Pedone, i playoff chiusi subito agli ottavi: formazioni entusiaste come Treviglio e Bergamo se la stanno ancora giocando, mentre corazzate come Verona e Udine sono in vacanza. Pedone ha infine auspicato l’inaugurazione di una linea verde, fatta di giocatori giovani che portino entusiasmo, voglia di fare e che possano trascinare ancora di più un pubblico l’anno scorso, una volta ancora, strardinariamente attaccato ai colori.

Parola a Ramagli: entusiasta del palazzetto, il coach toscano ha sottolineato l’importanza di un impianto iconico come il Carnera, e soprattutto di figure appassionate, carismatiche e fondamentali come quelle presenti al suo fianco oggi. Cosa, a detta di Ramagli, mica tanto comune: in un mondo cestistico italiano che sta stentando (per usare un eufemismo), avere una società che può tranquillamente programmare è un’eccezione virtuosa. Vieppiù in una piazza storica come Udine, che da decenni si dimostra competente ma ha vissuto, come molte altre, periodi buoni ed assenze prolungate dalla scena che conta. Ad una società come questa, dice Ramagli, non si può dire di no.

Parlando del roster che verrà, Coach Ramagli ha affermato di volere giocatori che disputino ogni possesso come fosse quello decisivo per la vittoria finale: si faranno valutazioni sul portafoglio giocatori esistente, premiando proprio coloro i quali a fianco di doti tecniche necessarie, abbiano mostrato valori caratteriali di spessore, non arrendendosi mai.

Due parole suonano a motto per la stagione che verrà: consolidamento e crescita. Da allenatore ‘di corso’, e non ‘di corsa’. Nel senso che con Ramagli sembra si possano programmare le stagioni senza preoccuparsi di ricominciare da zero. L’attenzione in campo e l’equilibrio, più che le figure specifiche, sembrano essere gli intendimenti del livornese: giocare per vincere, sempre, senza la pressione di doverlo fare subito.

Si inserisce a tal proposito Pedone che chiude la conferenza stampa prima del saluto di Micalich: ammette, il Pres, che di questi tempi l’anno passato si erano date troppe aspettative alla squadra, che male ha sopportato, forse, la pressione. D’altra parte anche qualcun altro, dice sornione, ha pagato uscendo al primo turno dei playoff. Velata punzecchiatura al coach dello scorso inizio stagione, quando dice che le stagioni iniziano a ottobre e non con la preseason, considerabile come un lungo allenamento e niente più.

Hanno ragione: non dimentichiamo mai da dove si è partiti. Però l’entusiasmo è tanto, come testimoniano i 2600 abbonamenti dello scorso anno.

Buon lavoro, coach!

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 31 maggio 2019 alle 14:32
Autore: Franco Canciani
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