Fino alla SPAL e poi basta. No, fino alla Samp. E poi? Poi non arriverà nessun altro, si andrà avanti con Gotti, perché è lui l'uomo giusto per trascinare questa Udinese fuori dai guai. Lo ha capito la società, dopo i casting infruttuosi delle scorse settimane, che l'alternativa migliore a Tudor ce l'aveva già in casa. Perché allora guardare altrove? Non avrebbe avuto alcun senso.

TRAGHETTATORE - I Pozzo cercavano questo, nulla di più. Avviare un progetto a novembre sarebbe stata cosa assai difficile. Serviva un comandante senza pretese che portasse la nave in porto, insomma un incarico a breve termine. Ma il mercato ad oggi offre ben poco: Zenga, Carrera, Di Biagio ma anche Ballardini e Marino, non hanno saputo convincere la proprietà. E poi chiedevano garanzie, se non a lungo almeno a medio termine, almeno un'opzione per il prossimo anno in caso del raggiungimento dell'obiettivo salvezza e della quota punti stabilita. No, l'Udinese non vuole legarsi ora ad un tecnico anche per la prossima stagione. Dopo tante scelte poco fortunate vuole rifletterci su, per fare la scelta migliore possibile, per costruire qualcosa di importante. E i nomi, quelli veri, che circolano per l'estate hanno tutt'altra caratura. Meglio allora aspettare giugno, quando un progetto vero e proprio si può, anzi si deve avviare, che scegliere oggi in fretta e furia.

IL MAESTRO IN CASA - Lo scrivo e lo dico da tempo. All'Udinese non serve un allenatore ma un maestro di calcio. Di allenatori normali negli ultimi anni ne abbiamo avuti diversi e i risultati non sono stati eccezionali, tutt'altro. Gotti ha le caratteristiche tecniche, ma anche morali ed intellettuali, per insegnare il giuoco del calcio. Ed è questo che i tifosi, ma anche i Pozzo, vogliono. Caratteristiche che anche un suo predecessore, proveniente come lui dal vicino Veneto, aveva. Le affinità ci sono ma mi voglio fermare qua. E' un discorso poi anche di competenze, Gotti non è uno qualunque, l'università del calcio l'ha fatta, a maggio scorso ha sollevato l'Europa League e al Chelsea con Sarri, insegnava calcio ad alluni illustri, gente come Hazard, Kante e Pedro. A Udine saprà imporsi.

CONVINCERLO, UN PO' ALLA VOLTA - Il problema sta qua, lo scottature del passato fanno ancora male e Gotti, persona con un'integrità ed una coerenza ormai rare nel calcio d'oggi, non vuole più rivivere certe situazioni. Qui entra in campo l'esperienza manageriale di Marino. Il direttore, che sapeva di incassare un secco no qualora gli avesse proposto di assumersi subito tutte le responsabilità di un ruolo da capo allenatore, lo sta convincendo un po' alla volta. Partita dopo partita, risultato dopo risultato, Gotti convincerà l'ambiente e allo stesso tempo convincerà sé stesso. 

IL GRUPPO - Maestro di calcio ma anche abile gestore dello spogliatoio. Non è un caso che i giocatori ne abbiano fin da subito parlato bene. Il gruppo bianconero è coeso attorno al proprio allenatore, un delicato equilibrio che va assolutamente mantenuto. Perché l'allenatore si può sempre cambiare, 22 giocatori no. 

TEMPO DETERMINATO - Allenatore a tempo determinato, per ora. Dopo la Samp, se non prima, arriverà la tanto attesa fumata bianca. Un got a le volte.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 13 novembre 2019 alle 12:17
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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