Terza sconfitta di fila e tra i tre KO quello di sabato sera contro il Torino è sicuramente quello che fa più male, perchè se contro Lazio e Atalanta perdere ci può stare, specie con una prestazione positiva come contro la Lazio, uscire dal campo sconfitti contro la quart'ultima della classe vantandosi anche di aver fatto una bella prestazione proprio non può andare giù. Ancora una volta la storia si ripete in casa bianconera, esattamente come successo nel girone d'andata, dopo una serie di risultati positivi che hanno portato ad una situazione di classifica tranquilla questa squadra ha completamente staccato la spina, dando la sensazione di giocare le partite tanto per giocarle, senza quella fame e quella cattiveria agonistica messe in campo fino a un mese fa, quando ancora i bianconeri dovevano fare punti pesanti per staccarsi in maniera consistente dalla zona rossa. 
Come si suol dire, due indizi fanno una prova ed ormai il problema di mentalità dell'Udinese è evidente, a parole sono bravi tutti a dire che la squadra è sul pezzo, che l'obiettivo è quello di migliorarsi e continuare a fare punti, ma sul campo si sta vedendo un atteggiamento completamente diverso rispetto a quello di un mese fa, un atteggiamento che va totalmente contro anche le ambizioni e le parole della società e del Presidente Pozzo che qualche settimana fa aveva espressamente chiesto il decimo posto per infondere più motivazioni possibili ai giocatori, un messaggio che a quanto pare non è stato per nulla ricevuto da Gotti e i suoi ragazzi. Allo stesso Gotti, forse, sono stati fatti troppi elogi prima del tempo (da me per primo in questa sede): partendo dal presupposto che le qualità del tecnico e il lavoro fatto non vengono messi in discussione, anche a lui ora viene chiesta una scossa, un qualcosa in più per staccarsi dalla mediocrità, un segnale motivazionale per spingere i suoi giocatori a dare di più per raggiungere la parte sinistra della classifica, una posizione assolutamente consona alle qualità del materiale umano a disposizione dell'allenatore.

Inoltre, questo "segnale motivazionale" potrebbe arrivare anche da un punto di vista tattico, provando a proporre qualcosa di nuovo, oppure semplicemente iniziando a schierare costantemente due punte di ruolo e non togliendo continuamente il povero Pereyra dalla sua posizione preferita, perchè diciamocelo, la formazione iniziale vista sabato sera ha lasciato sbigottiti un pò tutti, visto che tutti si sarebbero aspettati un Forestieri o un Braaf assieme a Llorente in attacco in casa contro una squadra che, com'era ampiamente prevedibile, si è chiusa in difesa. 
Chiaramente oltre al tecnico poi le colpe di questo vistoso calo di rendimento nel giro di così poco tempo vanno anche ai giocatori, le parole del capitano Rodrigo De Paul (ancora una volta il migliore in campo) non sono piaciute a nessuno, perchè la prestazione di sabato sera non va salvata da nessun punto di vista, in campo sembra ci sia un'altra squadra e non l'Udinese di inizio 2021, ma una formazione che si è adagiata sugli allori e sui buoni risultati ottenuti precedentemente e che ora gioca con il freno a mano tirato, promettendo risultati a parole per poi rispondere in maniera molto deludente nei fatti. La mossa riparatrice della società non si è fatta attendere: tutti in ritiro da martedì per preparare la partita contro il Crotone, non una sfida salvezza sia chiaro, 11 punti sul Cagliari sono tanti, ma una partita molto importante per capire se l'Udinese ha intenzione di concludere come si deve questo campionato, oppure se intende buttare via tutto accontentandosi di quanto fatto precedentemente, ma attenzione, una brutta figura contro l'ultima in classifica non sarà tollerata dall'ambiente in primis, ma neanche dalla società e da Gianpaolo Pozzo, che da vecchio volpone qual è, aveva già annusato questo cattivo "andazzo" già la scorsa settimana salvando la squadra dal ritito pre-Torino solo dopo un colloquio avuto con alcuni membri del gruppo. Ora invece il ritiro è giustamente arrivato, un segnale che dovrà servire a tecnico e giocatori per riattaccare la spina e ricominciare a fare punti e macinare gioco, perchè troppe volte negli ultimi anni l'Udinese si è adagiata e rilassata troppo presto, ma quest'anno con la qualità indiscussa a disposizione, non si può dipingere questo finale di campionato ancora una volta di mediocrità. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 12 aprile 2021 alle 15:00
Autore: Stefano Fabbro
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