0, nulla, nuje, niet. Della partita di ieri non c'è davvero ma davvero niente da salvare. Prestazione pessima sotto tutti i punti di vista. Atteggiamento sbagliato, mancanza di convinzione, gioco a sprazzi, condizione fisica tutt'altro che brillante. Un'altra serata no da archiviare al più presto. Come già accaduto più volte negli ultimi anni, a festeggiare in casa nostra sono gli altri. Questa volta è toccato allo Spezia, alla sua prima vittoria in Serie A, e a Galabinov, prima doppietta della sua carriera in massima serie. A noi non ci resta che l'ennesima ferita.

Non riesco a comprendere i motivi di questa involuzione, perché a Verona, risultato a parte, qualcosa si era comunque visto. Ieri, invece, nemmeno quel poco a cui aggrapparci per continuare. Palumbo a parte (non si getti la croce addosso ad un ragazzo di belle speranze), il resto è stato un film horror. Davanti soprattutto scene da profondo rosso che hanno fatto rabbrividire tutti i presenti. Mi chiedo come si faccia a fallire tutte queste occasioni. I due gol sprecati da Okaka e Lasagna sono qualcosa di inimmaginabile, anche per il più pessimista tra i gufi. Cose dell'altro mondo. Sarebbe bastato un attaccante normale, non Totò Di Natale, un Galabinov insomma, e l'Udinese oggi di punti in classifica ne avrebbe 6. 0 invece, ultimi. 

Normale che oggi lo sconforto sia tanto, sia tra i tifosi ma anche in società. Quello che mi preoccupa è che la rassegnazione sembra aver preso il posto della rabbia. Una volta il palazzo tremava per molto meno, ora anche partite così rischiano di scivolare via senza grosse conseguenze, bollate come semplici serate no, mascherate dalle assenze. 

Siamo soltanto alla seconda giornata, il campionato è ancora lunghissimo e c'è tutto il tempo per recuperare. Io, da tifoso, sogno sempre un'exploit, come dopo le 4 sconfitte iniziali con Guidolin. E' un sogno personale, voi mi direte che la realtà è ben diversa e che in questa Udinese non c'è spazio per sognatori di alcun tipo. Resto comunque convinto del fatto che la squadra abbia qualche qualità dalla quale ripartire. Un ottimo centrocampo, rafforzato ulteriormente dall'arrivo di Pereyra e anche la difesa, con un Bonifazi in più non è male, anzi. Il problema continua ad essere l'attacco, troppo sterile, spesso inconcludente. E probabilmente la testa di una squadra che alla prima difficoltà si scioglie e va nel pallone.

Alla fine del mercato manca una manciata di giorni, arriverà qualcuno? Se fossi in quello che può decidere cambierei tutto. Porterei qui Deulofeu e imposterei un tridente. Se punte non ci sono in circolazione e si hanno degli ottimi esterni d'attacco si fa un gioco diverso dall'incancrenito 3-5-2. Idee mie, magari l'ha pensato anche qualcuno altro ai piani alti.

Oggi piango ma non mi rassegno, non può e non deve essere questa la nostra Udinese. Una soluzione va trovata al più presto, una reazione già contro la Roma. Non mollo, non mi arrendo. Mancano 36 giornate alla fine, si può rientrare ma serve la volontà. Io ce la metto, ce la metta anche chi va in campo.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 01 ottobre 2020 alle 15:33
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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