Guglielmo Vicario, portiere friulano dell'Empoli, ha raccontato così, in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, la decisione presa dalla sua famiglia di ospitare una mamma e suo figlio in fuga dalla guerra in Ucraina. "Il primo contatto è di una decina di giorni fa. Mia mamma Monica mi ha telefonato e mi ha detto che c’era la possibilità di prendere in affidamento una famiglia ucraina. Lei e mio papà Michele erano contenti di poter dare una mano e mi hanno chiesto cosa ne pensassi. Ci abbiamo messo un secondo a decidere, anzi non è stata nemmeno una decisione: è venuto tutto in modo spontaneo. Ci siamo attivati, i miei genitori hanno avuto un primo incontro venerdì scorso e poi lunedì Hanna e Milan sono arrivati a Udine. Era il mio giorno libero, così c’ero anche io e abbiamo cenato tutti insieme.

Il primo incontro è stato toccante. E’ difficile, almeno inizialmente, rapportarsi con una donna che è costretta a stare lontana dal marito e con un bambino che a 11 anni è perfettamente consapevole del motivo per il quale non si trova vicino al padre o nella sua terra. Provi a immedesimarti, ma non ci riesci davvero. La guerra ti entra dentro e se non l’hai vissuta non la puoi capire. Però Milan è stato così bravo da non trasmetterci le sue sensazioni di paura o disagio. Anzi, ha trasmesso positività e forza. E’ un bambino educato, gentile.

E' appassionato di calcio Quando è venuto fuori il mio lavoro, Milan è rimasto a bocca aperta. E la mamma mi ha spiegato che era imbarazzato perché non aveva mai visto un calciatore. Allora gli ho mostrato alcuni video delle mie partite e poi gli ho regalato la mia maglietta. Aveva gli occhi lucidi, l’ha indossata subito. Gli ho promesso che cercherò una scuola calcio a Udine che possa accoglierlo e farlo giocare, anche perché così imparerà più in fretta la nostra lingua. E l’altra priorità è proprio trovare un insegnante di italiano. Per quanto riguarda lo studio, frequenterà la scuola ucraina con la didattica a distanza.

Li ospito nella mia casa di Udine, dove sono nato e cresciuto.. Hanna e Milan abitano nella parte della casa che prima era riservata a mia nonna, morta nel 2013. Così stanno tranquilli, hanno la loro privacy, ma per qualunque esigenza, anche solo per fare due chiacchiere e vedere degli sguardi amici, oltre che per i pasti, ci sono i miei genitori. E anche io, appena posso.

Per me che sono figlio unico desso è come se avessi un fratellino. E’ un regalo bellissimo. Cercherò di far crescere Milan al meglio: è stato il mio pensiero ricorrente durante il viaggio da Udine a Empoli lunedì dopo cena. Abbiamo una differenza di età non eccessiva, il mio desiderio è costruire con lui un rapporto molto intenso. Voglio fargli sentire il mio affetto. Il 16 aprile si giocherà Udinese-Empoli: quel giorno lui sarà in tribuna".

Sezione: Notizie / Data: Mer 30 marzo 2022 alle 13:23
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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