L'Udinese nel giro di 72 ore sfida Milano, una città galvanizzata dall'EXPO ma assolutamente disastrata in un ambito, quello calcistico in cui, al pari di moda, cultura, business, ha spesso primeggiato, testimoniato anche da un derby in cui queste sono state le medaglie: bronzo alle emozioni in campo, argento alle polemiche arbitrali, oro agli sbadigli del pubblico sugli spalti e da casa. Si parte dalla parte rossonera, che però, in un'annata decisamente non convincente, sta vivendo un momento sostanzialmente positivo, con gli 8 punti portati a casa nelle ultime 4 partite. Ne sarebbero serviti di più per mantenere vivo il fuoco della speranza di giungere al sesto posto, con ogni probabilità esteso come ultimo utile per agguantare l'Europa League. Certo la sconfitta della Fiorentina non è dispiaciuta in quel di Milanello, ma l'impresa, perché di questo si tratta, per Inzaghi resta per ora abbastanza complicata. La striscia positiva aperta di 4 partite, seconda per ora solo a quella di 6 avuta tra la quarta e la nona giornata, con 10 punti realizzati.

All'orizzonte c'è anche un possibile cambio di assetto societario, con Berlusconi che sembra intenzionato a vendere, così come investitori dall'Oriente (il duello è tra Thailandia e Cina) stanno mostrando voglia di entrare nel calcio italiano, in stile Thohir sull'altra sponda dei Navigli. Certo è che per il giovane condottiero Pippo Inzaghi questo conta relativamente, dal momento che ora contano la parole del campo e, per usare una metafora originale, le 7 finali che attendono i rossoneri da ora a fine maggio. Il tecnico vuole avvalorare la sua tesi di una stagione condizionata dai tanti, forse troppi infortuni, occorsi in stagione e che ancora persistono, come quello di Alex, raramente a disposizione, così come capitan Montolivo. L'allarme Destro è rientrato e Inzaghi può quindi scegliere dove schierare Menez, bomber inaspettato della squadra rossonera e candidato anche per la vittoria finale, e Bonaventura, elementi cardine della formazione meneghina, come il portiere iberico Diego Lopez, il neo acquisto Antonelli e il generale di centrocampo de Jong. Occhi puntati anche sul talento di Suso, sbocciato nelle ultime due partite ed emblema comunque di una squadra qualitativa pronta a giocarsi tutte le sue carte prima del finale di stagione, in casa di un'Udinese affamata e vogliosa di tornare a ruggire di fronte al pubblico amico.

Sezione: Notizie / Data: Gio 23 aprile 2015 alle 13:30 / Fonte: udinese.it
Autore: Davide Gani
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