Come il Barcellona 2012-13, come il Manchester City dell'anno passato, come il PSG di questa stagione. La Juventus iscrive il proprio nome nel libro dei record: 43 punti in 15 partite. E lo fa in quella che è la partita più sentita dai propri tifosi: il Derby d'Italia. Per giunta con lo zampino di un ex di turno, Joao Cancelo e con la complicità di chi ha vestito fino a qualche mese fa la maglia bianconera, ossia Kwadwo Asamoah. Nel tabellino dei marcatori ci finisce Mario Mandzukic, che ha riscoperto quanto sia bello segnare dopo le ultime stagioni a farsi da parte. Finisce 1-0 la partita all'Allianz Stadium, che questa sera fa registrare l'incasso record di 3 milioni e 163 mila euro. L'Inter ci ha provato a mettere in difficoltà la Juventus e ha avuto anche le sue occasioni per cambiare la storia della partita. Ma i bianconeri, una volta di più, hanno dimostrato di avere un'altra mentalità.
INTER FERMA AL PALO -Primo tempo equilibrato, ma piacevole. E anche corretto, grazie anche all'arbitro Irrati che mette le cose subito in chiaro, sventolando il giallo a Pjanic dopo 6 minuti per un intervento su Joao Mario. Partita equilibrata, Bentancur recupera dal problema alla schiena e gioca la sua undicesima partita consecutiva dall'inizio, in difesa Cancelo e De Sciglio sulle corsie laterali hanno licenza di avanzare e di intercambiarsi. Spalletti mescola le carte: fuori De Vrij, D'Ambrosio e Vecino, dentro Miranda, Vrsaljko e Gagliardini. Il difensore brasiliano si mette in evidenza con un paio di chiusure importanti, il croato dopo qualche titubanza prende fiducia e si fa vedere anche in avanti, mentre il centrocampista bergamasco ha la prima grande occasione della partita, trovando il palo alla mezz'ora di gioco raccogliendo una sponda di Icardi. Un minuto dopo è Perisic a sprecare il pallone dello 0-1 scontrandosi con Icardi al momento della conclusione. Prima e dopo c'è anche la Juventus che ci prova in un paio di occasioni con Dybala e in seguito con Bentancur e Chiellini: sulla conclusione dell'uruguayano è bravissimo a murare Brozovic (prestazione superlativa per il croato), sulla zuccata del capitano dei bianconeri è reattivo Handanovic.
LA LEGGE DELL'EX - La ripresa vede un'Inter più stanca, che dopo aver sprecato dopo pochi minuti il vantaggio con Politano (tiro debole e murato da Chiellini) soffre la crescita bianconera. Matuidi in mezzo è il vero motore: il francese è ovunque, recupera palloni e si fa trovare nelle ripartenze e anche negli inserimenti, Dybala e Mandzukic pressano i difensori avversari e la strategia funziona: Miranda perde al 53' un pallone sanguinoso sul quale la conclusione finale proprio di Dybala finisce fuori. Cristiano Ronaldo svaria sul fronte offensivo ma è ben controllato, ma questa Juve può permettersi anche un CR7 in una serata non da fenomeno. A salire in cattedra un altro portoghese: Joao Cancelo. Quando parte palla al piede è imprendibile e proprio un suo affondo sulla sinistra vale il gol della vittoria: al 66' l'ex della partita vola sulla sinistra e con un destro preciso pesca Mario Mandzukic, che ci mette fisico e acrobazia: il croato in tuffo di testa ha la meglio di Asamoah (altro ex della sfida, accolto nell'indifferenza dello stadio) e batte Handanovic: 1-0 e settimo centro in campionato.
+14 - Finisce di fatto qui la partita: Spalletti prova a giocarsi la carta Keita, poi Lautaro Martinez. Ma non basta. Bonucci e soprattutto Chiellini sono insuperabili, costringono Icardi a giocare spalle alla porta (con l'argentino ad ogni modo autore di un paio di assist pregevoli) e Szczesny praticamente inoperoso. Juventus vola a 43, +14 sull'Inter tagliata fuori dalla corsa al titolo. Ammesso che ce ne sia mai stata una in questa stagione.
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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