Calcio e storie di calcio. Questo è quanto si è visto questa sera a Manzano, nel corso dell'evento Zaccheroni e il suo calcio. Oltre all'ex allenatore bianconero Alberto Zaccheroni, alla serata erano presenti anche alcune ex glorie del club friulano - che hanno condiviso il percorso nel cub con il mister. 

Tra gli altri, c'era Fabio Rossitto. 

Come il suo ex compagno Paolo Poggi, anche Rossitto ha ricordato quello che è passato alla storia come il 3-4-3 del mister:"Ci eravamo preparati per quella circostanza. L’anno prima non avevo un’identità ben chiara come giocatore, giocavo anche come terzino. Arrivato il mister mi disse che avrei giocato in mezzo. La mia carriera è cambiata, avevo tutte le cose in testa. Il mister aveva già visto prima dove avrei potuto giocare. Ci ha dato delle regole e aperto una strada. Aveva una visione ed era convinto di fare grandi cose. Zaccheroni ci ha dato la sicurezza di credere in noi stessi. Il mister si preoccupava poco degli altri e degli avversari. Pensavamo a come giocare noi e a come cercare di vincerla. Nell’annata del 4-4-2 abbiamo fatto bene, arrivò lui e volle cambiare. Noi non eravamo molto d’accordo ma secondo il mister bisognava cambiare e passare ad un 3-4-3. Lo abbiamo provato in allenamento in caso di bisogno". 

“Avevamo capito che eravamo forti, andavamo in campo convinti di vincere. Nel sotto passaggio guardavo gli avversari e facevo capire loro che non ce n’era per nessuno. Avevamo una sicurezza incredibile. Ci cercavamo in campo, soffrivamo insieme. Sapevamo che lavorando bene di squadra davanti i gol li avremmo fatti. Questa convinzione ci faceva andare oltre all’ostacolo. Mister Zaccheroni era avanti di vent’anni. Siamo stati fortunati ad averlo”. 

Sezione: Notizie / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 21:22
Autore: Stefania Demasi
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