Fine anno, si sa, è tempo di bilanci e, nel mondo del calcio, di pagelle. Il Messaggero Veneto ha dato i voti a tutti i giocatori che, nell'anno solare che sta per concludersi, hanno indossato la maglia bianconera.
7 BRKIC É stato un 2013 costellato di infortuni quello del portiere serbo. Prima la frattura al dito a gennaio con la Fiorentina, poi la lesione alla spalle durante le vacanze. Buona la sua prima parte dell’anno, quasi ottima la seconda. Un solo errore, quello in occasione della rete di Ranocchia, decisivo per la vittoria contro il Sassuolo. Con lui sempre titolare l’Udinese avrebbe qualche punto in più.
5 KELAVA Dall’ex portiere della Dinamo Zagabria ci si aspettava molto di più. Poco convincente sin dalle prime amichevoli, ha preso più di qualche gol evitabile sia in campionato che in Coppa. La poca esplosività è una carenza pesante per un portiere moderno.
6 PADELLI Anche lui ha commesso un paio di errori (il gol di Vucinic con la Juve e quello di Kucka con il Genoa) ma solo il secondo è costato la sconfitta. In compenso ha compiuto un paio di interventi provvidenziali per costruire le vittorie contro il Siena e il Torino.
7 HEURTAUX Più che al rendimento difensivo, il voto è legato a quello offensivo. Quattro gol in nemmeno un girone d’andata sono davvero tanti per un difensore. Dotato di grande forza fisica, deve imparare a frenare a volte la sua irruenza specialmente quando cerca l’anticipo sull’avversario.
6,5 DANILO Aveva fatto sicuramente meglio nelle prime due annate bianconere. Settembre e ottobre sono stati i suoi mesi neri: Denis gli ha fatto male due volte, ha perso più di una volta l’avversario in marcatura su palla inattiva. In ripresa, ma può fare meglio.
7,5 DOMIZZI Lui non ha segnato quanto Heurtaux, ma si è confermato il giocatore più affidabile del reparto arretrato. Non è un caso che la squadra sia andata in sofferenza specialmente in trasferta quando in campo lui non c’era (Chievo e Atalanta). Male come tutti contro l’Inter, da applausi la prova di Torino contro la Juve.
6 NALDO Non è nè un fulmine nè un pivellino. Ha giocato alcune partite discrete, ma altre le ha “cannate” di brutto a cominciare da quella con il Sassuolo.
7 BASTA Il più continuo nell’arco dell’anno. L’esterno di centrocampo nel 3-5-2 resta il suo ruolo ideale, quando l’Udinese fa il 4-2-3-1 si esprime meglio da difensore che da trequartista.
6.5 GABRIEL SILVA Un crescendo rossiniano il suo nella prima parte del 2013 con la ciliegina del gol all’Inter con un pallonetto ad Handanovic. Non allo stesso livello da agosto in poi, pesante l’errore con il Torino che è costato la sconfitta.
6 PASQUALE Sempre utile, poi ha dovuto lasciare strada alla crescita di Gabriel Silva.
7 BENATIA Il suo ritorno ad alti livelli è coinciso con il decollo dell’Udinese. E a Roma sta dimostrando di essere uno dei difensori migliori di tutta la Serie A.
6,5 ANGELLA Pedina preziosa. E il gol-vittoria di Palermo è valso la qualificazione Uefa.
SV BUBNJIC Due presenze, una da titolare a Verona con il Chievo. Non ancora all’altezza della Serie A.
SV WIDMER In estate sembrava già pronto per fare il titolare, ha giocato meno del previsto anche quando Basta ha dovuto fermarsi.
SV DOUGLAS Primo gettone a Livorno. Ha pagato l’impatto con la nuova realtà, ma i mezzi ci sono.
7 ALLAN Una risorsa importante per il centrocampo bianconero. Motorino inesauribile per tutta la parte finale dello scorso campionato, è stato determinante in fase di contenimento ma anche in quella di costruzione (da urlo l’assist a Di Natale contro l’Atalanta). Nella stagione in corso ha perso troppi palloni che sono costati un gol, ora è in ripresa ma rischia troppo poco la giocata in verticale.
7 PEREYRA É stato uno degli uomini decisivi nella corsa per un posto in Europa League. Oltre a essere diventato imprendibile per gli avversari, aveva cominciato anche a trovare con buona continuità la porta (3 gol). Ha ricominciato malissimo, poi dalla gara con il Sassuolo è tornato a essere lui. Da incorniciare la partita di novembre con la Fiorentina, anche con il Napoli è andato a mille, adesso deve cominciare a fare qualche gol.
6 BADU É diventato una sorta di dodicesimo titolare come confermano le 22 presenze ma non è ancora riuscito a fare il salto di qualità. Da incorniciare la prestazione con il Parma e non solo per il primo gol in Serie A.
6,5 PINZI Il 2013 non è stato un anno facile per lui. L’infortunio a febbraio con il Toro lo ha frenato, ma ha fatto in tempo a rientrare per essere decisivo. Altri due stop ad agosto con la Lazio e a novembre con la Fiorentina. Se sta bene con lui in campo l’Udinese continua ad avere un altro piglio.
6 LAZZARI A gennaio era stato la rampa di lancio per Di Natale che aveva mandato in porta con Fiorentina e Inter. Tra i centrocampisti è sicuramente il giocatore più tecnico, anche per questo Guidolin ha insistito su di lui quando nei primi due mesi dell’attuale stagione Andrea fisicamente era in notevole ritardo. É stato bravo a tenere duro e a riprendersi, ma nel 2014 è chiamato a un ulteriore salto di qualità.
6,5 FERNANDES Tra i tanti giovanotti arrivati la scorsa estate a Udine è sicuramente quello che ha bruciato prima le tappe. Talento, personalità e umiltà sono qualità che è riuscito già a esibire. Particolarmente prezioso in fase di non possesso con i suoi ripiegamenti. Quasi fisiologica la partita sbagliata con il Torino.
SV CAMPOS TORO Una sorta di meteora nel pianeta bianconero.
SV MERKEL A Catania giocò da titolare esibendo piedi buoni e personalità. Potrebbe essere un ottimo regista basso, ma Guidolin evidentemente ancora non lo vede pronto.
SV FARAONI Quasi tutte le sue presenze le aveva raccolte nel 2012. Per uno che arrivava dall’Inter ci si aspettava qualcosa di meglio.
SV RODRIGUEZ Un gettone per “El Torito”.
SV JADSON Zero presenze in serie A.
SV MLINAR Idem come sopra.
7,5 DI NATALE I numeri dicono 17 reti in 29 partite. Per un signore di 36 anni è sicuramente una media straordinaria, il guaio è che Totò ha distribuito male le sue perle: 13 nella prima parte dell’anno, 4 nella seconda. Il voto, quindi, è figlio di una media quasi matematica. All’inizio la presenza di Muriel sembrava addirittura esaltarlo (doppiette con Inter e Fiorentina), alla lunga i due hanno dato la sensazione quasi di pestarsi i piedi. Il suo gioiello più luccicante rimane sicuramente quello con il Chievo, quello più importante il destro al volo che ha deciso la sfida con la Lazio senza trascurare le doppiette con Samp e Atalanta nella volata per l’Europa, celebrativo quello numero 150 realizzato con la maglia dell’Udinese a Pescara il 3 marzo, il giorno del compleanno di Zico, quasi un segno del destino.
6,5 MURIEL Per Luis vale lo stesso discorso fatto per Di Natale. C’è stato un prima e un dopo nel suo 2013. Da gennaio a maggio ha segnato 10 gol, da agosto a dicembre tre. É vero che ha accusato dei problemi fisici che l’hanno condizionato, ma quando è stato impiegato il colombiano ha evidenziato nella seconda parte di stagione una certa discontinuità. Strano, perchè aveva inciso non poco nella volata per la qualificazione all’Europa League anche quando non aveva giocato dal primo minuto. Decisivi i suoi ingressi nelle gare con Cagliari e Sampdoria. La sua prestazione migliore in bianconero è stata quella di Parma dove sostituì Di Natale squalificato: doppietta e azione per il 3-0 di Pereyra. Quel giorno al Tardini sembrò davvero di rivedere il Fenomeno Ronaldo. Sta di fatto che al calo di Totò non è coincisa la sua crescita.
5,5 MAICOSUEL I primi difficili mesi italiani non l’hanno abbattuto, oggi è un giocatore diverso rispetto ad allora ma il brasiliano non è ancora riuscito a convincere appieno. Eppure le occasioni, come confermano le 15 presenze, non gli sono mancate soprattutto nella seconda parte del 2013. Più fumo che arrosto è la frase che sintetizza sin qui la sua stagione in bianconero. Il pregio? la velocità, il cambio di passo. Il difetto? Vede poco la porta.
5,5 ZIELINSKI Il talento polacco era stato l’uomo della svolta nella passata stagione. Brillante titolare a sorpresa nell’esordio a Parma, si era confermato con Lazio e Cagliari. Aveva poi dato qualche piccolo segnale di cedimento che è stato confermato nella seconda parte della stagione. Il clamoroso gol fallito con la Lazio (porta vuota e palla solo da depositare in rete con il piatto sinistro) non può giustificare la sua “crisi”. Guidolin ha sottolineato come il ragazzo sia in fase di crescita e stia completanto la sua costruzione di atleta. Crediamogli, anche perchè a Piotr il talento non manca.
5 RANEGIE Nel suo score ci sono 12 presenze, ma sono state quasi tutte insignificanti. Il perticone svedese, che aveva illuso tutti all’esordio da titolare con il Milan nel settembre del 2012, è finito stritolato dalla coppia Di Natale-Muriel e non poteva essere diversamente. L’ultimo gettone di presenza è arrivato con l’Inter il 3 novembre, poi un infortunio l’ha messo ko. Fa bene a cercarsi un’altra sistemazione.
6 NICO LOPEZ Sette presenze non sono tante, ma negli occhi ci è rimasta la vivace e talentuosa prestazione di Livorno dove l’ex romanista è rimasto in campo per 90’ filati. Anche all’esordio con il Cagliari non era dispiaciuto, nel naufragio di Bergamo era stato tra i pochi a salvarsi e nella gara con il Napoli giocando da unica punta aveva retto bene l’impatto con i difensori partenopei. Fossimo in Gino Pozzo faremmo di tutto per riscattarlo dalla Roma.
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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