Karnezis 6 - Nessuna parata degna di nota nel primo tempo. Sul rigore sceglie l'angolo sbagliato e Bellini lo spiazza. Nella ripresa vede passare due palloni oltre la traversa. Al limite del senza voto.

Wague SV - La sua partita finisce al minuto 18, un giro di lancette prima del pareggio atalantino. Si infortuna alla spalla ricadendo male dopo un contrasto a centrocampo con Diamanti e non c'è proprio la possibilità di farlo rientrare. Fin lì aveva fatto buona guardia nella sua zona di competenza. Dal 20' Heurtaux 6 - Dopo 18' Wague è costretto ad alzare bandiera bianca. Il francese va in campo e bada al sodo, chiudendo tutto quello che c'è da chiudere e calciando il pallone in tribuna quando serve.

Danilo 5,5 - Non c'è due senza tre. Dopo la brutta prova con l'Inter  e la pessima con il Torino, risulta decisivo in negativo provocando il calcio di rigore atalantino. Incomprensibile come vada ad alzare il braccio per togliere il pallone dalla disponibilità di Borriello. Nel secondo tempo rischia qualcosa su un lancio lungo, per il resto vive serenamente i corpo a corpo con Borriello.

Domizzi  6,5 - Diciamolo: c'era qualche motivo di apprensione sulla sua presenza in campo da titolare, visto che non giocava una partita da titolare in campionato dal 12 dicembre. E invece il difensore friulano ha sfoderato una prestazione di spessore usando tutta l'esperienza e le qualità difensive che ha messo in campo in tanti anni di Udinese. Chiude la sua esperienza friulana con la partita della salvezza. Complimenti.

Widmer 6 - Il primo intervento è in chiave difensiva, quando va a contrastare Kurtic che stacca a pochi metri da Karnezis. Poi si fa vedere con due accelerazioni delle sue: nella prima manda al tiro Zapata, nella seconda si vede fischiare un fallo su Brivio che non c'è. Nel secondo tempo si adegua all'andazzo generale e gioca con il freno a mano tirato.

Badu 6 - La sufficienza se la guadagna per quello che fa in fase difensiva e per i tentativi generosi ma a volte inutili, di portare il pressing sulla linea di difesa avversaria. Quando si tratta invece di far ripartire l'azione sbaglia qualcosa di troppo. Nel secondo tempo può alzare il piede dall'acceleratore.

Kuzmanovic 6 - Non stava benissimo e si vede fin dall'inizio. Si immola per respingere il destro di Cigarini e in quell'azione si infortuna. Prova a stringere i denti ma al 42' è costretto ad alzare bandiera bianca. Avrebbe comunque saltato l'ultima con il Carpi perchè, diffidato, si era fatto ammonire per un intervento su Diamanti. Un pezzetto importante di questa salvezza è comunque suo. Dal 43' Lodi 6,5 - Prende il posto di Kuzmanovic e lo sostituisce con altre caratteristiche. La sua presenza risulta molto utile quando si tratta di far girare palla per congelare il gioco.

Hallfredsson 6 - Doveva essere l'anello debole del centrocampo, in realtà, complice anche il tipo di partita che è venuta fuori (leggi ritmi bassi) l'ex veronese si merita la sufficienza. Nel primo tempo commette qualche errore di troppo in appoggio, nella ripresa no.

Adnan 6 - In fase difensiva ne combina di tutti i colori facendosi saltare con troppa facilità prima da Diamanti e poi da D'Alessandro. Perde anche due palloni pericolosi in uscita, però piazza il cross del gol e serve un altro pallone importante con il destro sul quale nessuno dei due attaccanti ci arriva per una questione di centimetri.

Zapata 7 - Si prende sulle spalle tutto l'attacco bianconero. Il primo pallone buono che arriva in area di rigore lo mette in porta con una pregevole torsione. Poi ha sul piede anche la palla dell'1-2 ma non riesce ad angolare abbastanza la traiettoria. Forse non arriverà in doppia cifra (è a quota 8) ma per la salvezza ha segnato gol pesanti.

Thereau 6 - Da lui ti aspetti sempre il colpo ad effetto. Ieri niente di tutto ciò, ma un buon contributo in fase di non possesso, visto che ha ripiegato stabilmente sulla linea dei centrocampisti. Ha comunque messo lo zampino nell'azione del gol mettendo il pallone sul sinistro di Adnan.

Sezione: Notizie / Data: Lun 09 maggio 2016 alle 10:00
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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