Nel corso della serata organizzata a Manzano che ha visto come ospite Mister Alberto Zaccheroni e diverse glorie "friulane" sono state diverse le storie ricordate e gli aneddoti raccontati. 

Zaccheroni, ad esempio, ha raccontato al pubblico come è nata quella che è stata la sua storia d'amore con il calcio. Una storia che sembrava quasi non destinata a sbocciare, perché il papà di Zac non era d'accordo con questa passione del figlio: "La mia storia di calcio è anomala, completamente diversa dagli altri allenatori. Ho iniziato ad allenare a 9 anni con le figurine. Mio padre non voleva che giocassi a calcio. A casa prendevo quattro libri, creavo due porte e disegnavo un campo di calcio, sul quale disponevo le figurine. Mi veniva sempre di cambiare ruolo ai giocatori. Mi facevo i miei viaggi, sempre di nascosto perché mio padre non voleva che giocassi a calcio".

"Al massimo da calciatore ho fatto la quarta serie. Ho iniziato ad allenare quasi per caso partendo da una società di terza categoria, dai pulcini. Lì ho preso la passione per allenare. Più che al risultato ho sempre guardato alla qualità. Il direttore sportivo del Cesenatico, che faceva la C2, mi volle ad allenare gli allievi. Lì mi sono innamorato di questo mestiere. Il mio calcio è quello dei miei giocatori. Io non ho mai avuto un calcio mio, il mio compito è quello di nascondere i difetti dei giocatori e mettere in evidenza i pregi, che non sono solo basati sulla qualità. Nelle giovanili cambiavo sempre i giocatori, non facevo sempre giocare gli stessi. Sono andato avanti così" . 

Clicca qui per leggere le parole complete di Zaccheroni! 

Sezione: Notizie / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 21:53
Autore: Stefania Demasi
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