nell'aula magna di Coverciano, parlerà Francesco Acerbi, difensore della Nazionale di Roberto Mancini: "Io faccio quel che mi dicono di fare, ci sono persone che devo rispettare, come nella società. Noi siamo pagati da loro, punto. Personalità c'è in campo, fuori decide il club: se fai il contrario sei libero di farlo, ma poi accetti le conseguenze. Io non ho problemi di personalità, anche se ho una palla, ahahah".

Sulle prossime sfide. "Io non ho mai pensato al posto fisso, non ce l'ho. Cerco di dare sempre il meglio per dei motivi, per me stesso, per migliorarmi. Per fare sì che l'allenatore non abbia idea di potermi cambiare, nella Lazio. In Nazionale ci sono tanti ottimi giocatori, manca Chiellini che è una colonna internazionale, io con i piedi per terra penso che ogni opportunità sia una finale. Giocando gli errori ci possono stare".

Due anni fa c'era Italia-Svezia. "La qualificazione mancata ero a vederla a casa di un amico, me la ricorderò sempre. A fine partita ero incredulo, speravi sempre che facesse gol qualcuno, invece non è successo e ci sono rimasto veramente male. È una cosa passata, siamo agli Europei e bisogna guardare avanti. Prendere spunto dagli errori ma andare avanti".

Immobile sta facendo bene. "È un amico, un grande attaccante, ora bisogna preservarlo. Spero faccia ancora un sacco di gol, è importante nella Lazio. Pure quando ne ha fatti qualcuno in meno... Andasse avanti così sarebbe da Pallone d'Oro. Speriamo continui così, merita tante gioie".

La Bosnia può essere un problema? "Andiamo in uno stadio piccolo, 15 mila spettatori. Non sono passati ma hanno la Nations League, noi vogliamo dimostrare e continuare a vincere. È un campo ostico, difficile, rischi di fare una brutta figura e non vogliamo".

Come cambia giocare in Nazionale? "Costruiamo a tre, mi piace il ruolo, lo faccio ogni tanto nella Lazio, mi piace essere propositivo. Ma il mio compito è cercare di difendere bene, io ho sempre giocato, mi piace stare nel vivo del gioco".

Si troverà davanti Dzeko... "Per me è un derby. Poi deciderà il mister... È uno dei migliori attaccanti in circolazione, ha destro, sinistro, colpo di testa, controllo, profondità. Poi dimostra anche, all'andata, da solo, metteva in apprensione i difensori. Ci sono altri grandi giocatori, come Pjanic a centrocampo. È una partita difficile. Giocheranno per la vittoria, anche noi".

Qual è la qualità maggiore del reparto difensivo? "Di per sé è un'ottima difesa, poi si difende come squadra, nessuno ha mai difeso quattro contro cinque. Siamo in undici, si difende tutti, si attacca in altrettanti. Giochiamo e ci divertiamo, tutti insieme. Il difetto è che bisogna sempre migliorare, non siamo tutti i giorni con il mister. Ogni allenatore di club può modificare l'aspetto difensivo, questo potrebbe influenzare. Sappiamo tutti come si dovrebbe fare per difendere. Oramai siamo grandi".

C'è un aspetto particolare dove bisogna migliorare? "Non siamo tutti i giorni insieme, questa è probabilmente la cosa che manca".

Sezione: Notizie / Data: Mer 13 novembre 2019 alle 16:43
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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