Quando la panchina dell'Udinese è vacante c'è sempre qualche tifoso che sogna il ritorno in bianconero di Francesco Guidolin. Il maestro, l'uomo dei miracoli Champions, ha parlato del suo presente e del suo futuro: "Non allenare in questi anni è stata una mia scelta. Ho detto no a molte proposte, alcune anche molto importanti, perché a questo punto della mia vita ho deciso di aspettare un po’ per vedere quello che succede" - ha raccontato al Corriere della Sera.

"Ho cominciato presto a fare questo mestiere e ad un certo punto ti prende la voglia di staccare. In carriera ho messo insieme 1000 panchine tra serie A, Premier League, coppe, amichevoli senza contare il periodo di gavetta che sono orgoglioso di aver fatto. Prima che qualcuno mi dicesse di fermarmi, magari in famiglia, sono stato io a decidere di farlo. E le occasioni dal 2016 non mi sono mancate e non è stato nemmeno facile dire di no. Ma non è detto che sarà un no definitivo.

Da dove riparitre? Da una nazionale ad esempio. Oppure un progetto dove ci sia la possibilità di lavorare con dei giovani o all’estero, proposte in questo senso le ho avute ma il progetto non era come lo avevo in mente io. Da un lato mi spiace ma dall’altro sono sereno. 

Italia? Nel 2014 ero stato vicinissimo all’incarico poi però fu scelto Conte. Io ero l’uomo del presidente della federazione che all’epoca era Carlo Tavecchio. Credo che lui volesse me, poi però è andata diversamente. A me piacerebbe fare cose che non ho mai fatto o che ho fatto poco. La nazionale, non solo quella italiana, sarebbe una esperienza diversa dalle precedenti. Poi penso all’estero dove ho lavorato poco e se tornassi indietro guarderei molto di più al calcio straniero".

Sezione: Notizie / Data: Mer 25 maggio 2022 alle 05:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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