Il nuovo diesse bianconero Manuel Gerolin ha parlato anche ai microfoni dei colleghi del Messaggero Veneto. 

"Non è vero che me ne andai nel 2007 per l’arrivo di Leonardi, anzi. Nella mia prima esperienza da osservatore, quando tornai per la seconda volta all’Udinese dopo averci giocato, fui nominato responsabile dello scouting dopo appena un mese dal mio arrivo e ci restai otto anni. Semplicemente decisi di fare il direttore sportivo e lo feci a Siena.

Non è giusto parlare dei colpi di mercato personali, in quanto lo scouting è un lavoro di squadra, così come lo intende l’Udinese. I meriti vanno condivisi, così come il piacere di lavorare ed è per quello che un giorno mi portò a fermarmi a vedere un allenamento su un campo, in viaggio da San Paolo e Rio. Vidi Felipe e mi colpì, un po’ come nel film di Lino Banfi, dove Canà scopre Aristoteles, e così lo portammo a Udine.

Credo di avere la stessa mentalità della famiglia Pozzo. Sono loro che mi hanno introdotto e instradato e non vedo l’ora di rimettermi a lavorare. Lo farò da ds e sono pronto ad affrontare questa nuova avventura, dopo avere acquisito esperienze nel ruolo a Siena e Palermo.

Sono cresciuto con i Pozzo e loro sono cresciuti con me. Da loro c’è da imparare e starò insieme a Gianpaolo, seguiremo la squadra insieme. Abbiamo la stessa mentalità, conosco il ruolo.

Bisogna creare una mentalità forte tra di noi, dare il mille per mille per questa maglia, con la voglia di migliorarci tutti, ogni giorno. L’Udinese non deve essere vissuta come una transizione.

Delneri? Gigi è un friulano di razza che non ha bisogno di presentazioni. Uno che arriva alla Juve non ci arriva per caso». Il resto a lunedì".

Sezione: Notizie / Data: Sab 10 giugno 2017 alle 15:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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