Il volto è stato scoperto, la prima “StramaUdinese” si è svelata al pubblico friulano, nel cuore della città: nella splendida cornice di piazza Libertà. Un’Udinese che punta all’Europa, cerca di cancellare i patemi dell’ultimo campionato, ma soprattutto vuole divertire e divertirsi.

Con un nuovo allenatore in rampa di lancio, carico ed entusiasta come il suo vice Dejan Stankovic uno che, ad ascoltare i decibel sotto la Loggia del Lionello al momento della salita sul palco, si è già guadagnato un posto particolare nel cuore dei tifosi.

Dubbio Scuffet. La presentazione della squadra arriva, però, al termine di una giornata bollente per il mondo Udinese. Simile, in tutto e per tutto, a quella di quattro anni fa quando in un’afosa serata di fine agosto piazza Duomo ribolliva di sconcerto per l’imminente cessione di capitan Di Natale alla Juventus.

Una botta da elettroshock e alimentata - come ieri - dal “tam tam” continuo delle televisioni, dei quotidiani nazionali e dei social network senza che nessuno, dalla società, chiudesse le porte in faccia con un comunicato ufficiale a voci e mezze parole. Fino a quando fu proprio Totò, sul palco, a vestire i panni di Celestino V e annunciare – non per quella “viltade” di cui Dante accusa il predecessore di Bonifacio VIII, ma per puro e totale amore di questa terra - il suo “gran rifiuto” a Madama: perché lui no, da Udine non si sarebbe mai mosso. Questa volta non succede, nessuno ha smentito nulla, nemmeno lo stesso Simone Scuffet, in ossequio a una tattica comunicativa che lascia aperti tutti i dubbi e le incertezze sul possibile trasferimento dell’enfant prodige di Remanzacco a Madrid.

La presentazione. Tra gli oltre duemila presenti in piazza Libertà si respirava attesa, ma quell’entusiasmo in più lo hanno portato gli ultras che all’arrivo della rosa, capitanata da Andrea Stramaccioni, hanno scaldato con i primi cori la notte bianca udinese. I saluti delle istituzioni sono volati veloci sino a quando la coppia Giorgia Bortolossi e Michele Criscitiello ha preso possesso del palco e ha dato il via alla festa. Nemmeno il tempo di respirare e sfilano i portieri in rosa con il primo boato che se lo regala Scuffet il quale - diplomaticamente - si è limita a un politicamente corretto «questa è la mia città, questa è la mia gente e sono felice di essere qui».

Si passa alla terza linea con i nuovi e i vecchi. Su tutti parla Maurizio Domizzi che ai tifosi che invocano il suo nome replica con la volontà di «voler mantenere le promesse di farli divertire». A centrocampo, poi, l’elenco è quasi infinito, ma l’uomo simbolo del reparto è Giampiero Pinzi che assicura come «questa sarà una grande stagione perché siamo carichi a mille». Il clou, come da pronostico, lo regala però l’attacco dove la scena madre se la prende Sua Maestà Di Natale. «Il nostro obiettivo è quello di arrivare in Europa - spiega a chiare lettere Totò - e di regalare sorrisi e felicità al nostro pubblico. Personalmente, poi, vorrei raggiungere Baggio, a quota 205 gol, e mettere al servizio della squadra la mia esperienza».

Muriel vola basso e spiega che «le parole lasciamole alle spalle, cerchiamo di parlare con i fatti» Manca il gran finale, dedicato alla nuova coppia in panchina con Stramaccioni - a cui i tifosi arrivano perfino a chiedere il tricolore - «colpito dall’affetto di così tanta gente» e Stankovic che sul palco quasi si commuove di fronte all’entusiasmo dimostrato da un popolo friulano che ha già adottato il suo nuovo Drago.

Sezione: Notizie / Data: Sab 12 luglio 2014 alle 17:00 / Fonte: Il Messaggero Veneto
Autore: Salvatore Ergoli
vedi letture
Print