Gianfranco Cinello, ex giocatore bianconero e collaboratore tecnico ai tempi di Guidolin, ha parlato ai microfoni di Tmw di Bruno Fernandes, giocatore transitato per il Friuli senza lasciare grandi ricordi e poi definitivamente esploso allo Sporting Lisbona e al Manchester United.

"Non voglio prendermi meriti eccessivi però abbiamo fatto un lavoro, per 2-3 anni, integrativo, personalizzato per migliorare le sue qualità ed eliminare anche certi difetti. Era molto ostinato, voleva sempre progredire e siamo stati tanto insieme. Tuttora ci sentiamo e vederlo a questi livelli fa piacere".

Cosa la colpì di lui?
"Oltre alla sue qualità, la voglia di lavorare per raggiungere certi livelli. E poi il suo modo di calciare, preciso e anche con forza. A Udine era debole sul colpo di testa che era la mia qualità principale e allora abbiamo lavorato anche su questo aspetto, sulla postura delle braccia e non solo. E ora lo vedo segnare anche di testa in Inghilterra. Abbiamo lavorato per ore e ora su come staccare e come colpirla. E' stato un gran risultato"

Perché le italiane se lo sono lasciato sfuggire?
"ln Italia era giovane e in fase di formazione poi c'era l'impressione che fosse troppo gracile per diventare di altissimo livello; invece fisicamente è resistentissimo non è un gigante ma si fa valere, ha corsa e per fare ruolo trequartista ha tutte le qualità. E' geniale, ha visione gioco fa gol; si intravedevano le capacità, doveva solo completarsi ma a Udine ha comunque giocato quasi 100 partite".

Sezione: Notizie / Data: Ven 30 aprile 2021 alle 20:05
Autore: Jessy Specogna
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