Il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, dopo il caos dovuto alle 5 partite rinviate (tra cui Juventus-Inter) per decisione di Lega, FIGC e CONI, è stato intervistato dal Corriere della Sera e ha fatto chiarezza sulla situazione: "Il governo ha dato due possibilità: rinviare o giocare a porte chiuse. La Lega ha deciso di rinviare, anche per evitare lo spettacolo degli stadi vuoti. Una decisione autonoma. Certo stabilisce un precedente, e capisco chi dice che debba valere, fortunatamente per tre regioni e non più sei, anche per il prossimo turno. Giovedì ho incontrato i vertici sportivi, e tutti hanno concordato sul prendere le decisioni che avrebbero avuto il minor impatto possibile su squadre, società e tifosi".

Parlando di Juventus-Inter, il big match e di conseguenza la partita di cui più si parla in relazione al rinvio, il ministro mette poi spalle al muro i vertici del calcio italiano: "In un momento con più di mille contagiati e quasi trenta morti non è il mio primo pensiero. Capisco le rimostranze dei tifosi, ma non può essere questa l’ottica da cui giudicare decisioni difficili. Ora spetta alla Lega fare di tutto, anche smontare e rimontare le giornate se occorre, per equilibrare il calendario nelle prossime settimane. Pretendo che non resti nemmeno l’ombra del sospetto sulla regolarità del campionato".

E ai malpensanti, che hanno parlato di una forte pressione dalla Juventus per il rinvio, Spadafora risponde così: "I miei unici interlocutori sono stati i vertici di Coni, Figc e leghe calcio, rappresentanti di arbitri e giocatori. Prossime giornate? Questa scelta compete alla Lega, così come fare spazio in un calendario fin troppo fitto. Spero che serva da lezione per le prossime stagioni. Chiederò che si faccia il massimo per garantire parità di trattamento a tutti i club".

Sezione: Notizie / Data: Dom 01 marzo 2020 alle 13:02
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print