Queste le parole del nuovo mister del Frosinone Baroni in conferenza stampa:

"L'allenatore spesso deve avere la capacità di capire velocemente quali sono le attitudini migliori dei calciatori e le interpretazioni del sistema di gioco. Questa squadra ha una genetica, io sicuramente farò qualcosa, piccole cose, per cambiare. Ma non è il sistema di gioco quello su cui bisogna lavorare. Da parte mia ho già giocato a tre in altre esperienze, con la Primavera della Juve ho vinto la Coppa Italia, non è questo il tema di discussione".

"Io sono fermo da un po' di tempo. Voglio spendere due parole per Longo: nulla cancellerà le pagine di storia che ha scritto col Frosinone. Io conosco la storia della società, negli incontri ho trovato una persona che mi ha descritto con umiltà, lucidità ed entusiasmo. Io vivo di entusiasmo, credo sia la base di qualsiasi avventura e qualsiasi sfida. Da parte mia non c'è stato un momento di dubbio".

"Io voglio cercare di ottenere il massimo dagli interpreti, cioè i calciatori. L'allenatore non ha un sistema di gioco, in alcune esperienze io sono sempre subentrato, penso a Novara o Benevento, in cui nonostante si parlasse di squadre neopromosse abbiamo fatto rispettivamente semifinale playoff e promozione in A. Non voglio fare pretattica, ma l'aspetto tattico non è quello su cui ci sarà l'attenzione. Ci sarà da fare qualche piccola correzione, ma per quello che ho visto da casa in questo momento sono rimasto colpito dallo stadio. E sono rimasto colpito dallo stemma, dobbiamo mettere in campo la ferocia che richiama il gonfalone, la Serie A è terribile e abbiamo bisogno di tornare ad avere entusiasmo, vigore, convinzione, mai domi, mai vinti. Io cercherò di trasferire più velocemente possibile queste caratteristiche".

Sezione: L'Avversario / Data: Mer 19 dicembre 2018 alle 13:00
Autore: Jessy Specogna
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