Al di là dei 5 punti di scarto con cui si è chiusa Udine-Ferrara, al termine di un valzer di tiri liberi che non ha di certo rappresentato lo spot ideale per questo sport, quella stessa gara lascia in eredità l'immagine di una Apu ben lontana dalla sua forma migliore. I motivi sono molteplici e vanno dalla questione-infortuni (sulla quale bisognerà poi fare chiarezza una volta per tutte) alle infelici congiunture astrali che probabilmente influiscono sulle dinamiche di tiro di una squadra che è passata dall'avere la miglior percentuale da tre del girone a tirare con un 4/31 che rimane una delle fotografie del match. Ovviamente si cerca di sdrammatizzare, in un ambiente così carico di tensioni come quello bianconero dopo i tanti, forse troppi fischi del Carnera aggiungere benzina sul fuoco è cosa da evitare assolutamente. La situazione non è, in ogni caso, delle più felici e Udine si ritrova improvvisamente a dover difendere con le unghie e con i denti un vantaggio minimo per poter rimanere nella zona playoff, per di più dovendo affrontare direttamente Caserta che è una delle dirette inseguitrici, mentre solo qualche settimana fa la squadra di Pedone si trovava al terzo posto. Curioso, ma nemmeno poi tanto, come possano cambiare gli scenari in brevissimo tempo.

Ritorniamo pratici, a Udine per rimanere nella zona verde serve soltanto la vittoria. Il margine d'errore è ormai prossimo allo zero, considerando pure che dopo Caserta bisognerà affrontare la capolista dell'Est, Ravenna. Dietro all'Apu Milano, Montegranaro e la stessa Caserta faranno la parte degli avvoltoi, pronte a prendere tutto quello che capiterà. Questo Ramagli e associati lo sanno bene, già da diverso tempo forse ma di nuovo, non può essere così semplice scendere in campo quando durante la settimana non ci si può allenare al completo. Era vero a inizio anno, dev'essere vero adesso. Tolti gli alibi, è impensabile, e lo sarà anche domenica, non vedere una scossa da parte di chi ne avrebbe le possibilità. I due americani, in questo momento, non si stanno rivelando come un fattore in più per l'Apu. E' anche dalla loro professionalità che si dovrebbe ripartire. Da loro, da Amato, da chi ha già, in precedenza, dimostrato di avere una marcia in più ci si può, anzi, deve aspettare di più.

Caserta è una squadra che ha già dimostrato di poter far male ai bianconeri, con la vittoria tra le mura del Carnera per 76-86, in una serata in cui furono proprio Cromer, Beverly e Amato i migliori. Con un roster dalla spiccata tendenza offensiva, la neopromossa campana difenderà il suo Palamaggiò per agganciare i bianconeri a quota 18 punti e rilanciarsi nella corsa per i playoff. Oltre ai due pericoli principali, parliamo di Allen e Carlson, l'Apu dovrà attendersi guai anche da Marco Giuri, uno dei migliori all'andata. Qualche problema, un girone fa, lo causò anche Cusin sotto le plance, specialmente nella seconda parte di gara.

Sarà questa, dunque, l'occasione per dimenticare la gara d'andata, persa nonostante un vantaggio di +14, per dimenticare il filotto aperto di tre sconfitte consecutive e i fischi del proprio palazzetto. Questa Juve va domata con ogni mezzo e questo, piaccia o meno, è un fatto. Il tempo delle parole, infatti, è già finito da un pezzo.

Sezione: Focus / Data: Ven 17 gennaio 2020 alle 18:00
Autore: Francesco Paissan
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