Era essenziale un risultato positivo in quel di Genova, campo storicamente ostico per la compagine bianconera, che esce da Marassi con un pareggio che, visto il finale in superiorità numerica, lascia anche qualche rammarico, ma che tutto sommato è il giusto risultato per ciò che si è visto in campo.
Dopo un primo tempo all'insegna del disordine e della paura creatasi dopo quattro sconfitte consecutive, arricchita dall'uscita disastrosa di Musso, l'Udinese reagisce da vera squadra, riprendendo la partita per ben due volte, anche dopo il gol del 2 a 1 di Romero, una vera e propria mazzata sulla carta, ma risolta dall'ennesima perla di Rodrigo De Paul, sempre più uomo chiave di questa squadra, da cui l'Udinese dipende e non poco.

Il rammarico è per gli ultimi 15 minuti in cui squadra e allenatore hanno avuto più paura di perdere che voglia di vincere con l'uomo in più, cosa comprensibile visto il momento. Ciò che non è capibile è invece l'improvviso cambio di sistema tattico, con il ritorno all'antico e ormai noioso 3-5-1-1 che ha avuto la colpa di mandare in confusione gran parte dei giocatori, partendo da un Pussetto relegato nel ruolo di quasi terzino, passando per Behrami regista e per De Paul spostato dalla sua zona preferita del campo, ovvero la parte sinistra, sino ad arrivare al continuo isolamento di Kevin Lasagna, insomma un modulo che lascia molte perplessità e che si spera di non vedere più. La svolta infatti è arrivata con il cambio di sistema, con Pussetto a fare ciò per cui è stato comprato, ovvero l'attaccante vicino a Kevin Lasagna, con De Paul nel suo ruolo preferito in cui ha salvato l'Udinese con una magia e con l'ingresso di Ter Avest nel ruolo di esterno basso, come è giusto che sia, e non il buon Pussetto costretto a fare tutta la fascia partendo addirittura più basso di Stryger Larsen. 


Con le due punte e i giocatori nei loro ruoli la qualità della squadra è venuta decisamente fuori, andando a meritarsi il pareggio che fa morale ed interrompe una striscia che stava cominciando ad essere il riepilogo di quella della passata stagione; Genova però deve essere solo un punto di partenza, adesso arriva il Milan e la speranza è di non vedere più un'Udinese remissiva e già sconfitta in partenza come quella vista contro Juve e Napoli, anche perchè i rossoneri sono un gradino sotto le due sopracitate e la speranza di fare punti deve esserci, accompagnata da un modulo e da un atteggiamento diversi rispetto a quelli visti nel primo tempo di Marassi e più vicini a quelli della ripresa. 

Sezione: Focus / Data: Lun 29 ottobre 2018 alle 15:00
Autore: Stefano Fabbro
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