Dopo l’addio di Cioffi, parte della tifoseria era molto dubbiosa sull’arrivo di un nuovo mister, dopo che l’allenatore ora sulla panchina del Verona aveva fatto così bene nella seconda parte di stagione, portando l’Udinese a ottimi risultati. Poi, dopo vari nomi sondati, la scelta della società è ricaduta su Andrea Sottil, che l’ambiente Udinese lo conosce molto bene, avendo indossato la maglia bianconera da giocatore per quattro stagioni tra la fine degli anni novanta e gli inizi del duemila.

Mister Sottil è arrivato in modo silenzioso ma deciso, conscio dell’opportunità che questa sfida rappresenta per lui. L’inizio altalenante, aveva subito provocato le prime critiche, premature come sempre, perché non si può certo giudicare il lavoro di un allenatore dal precampionato o dalle prime due partite ufficiali. Il tecnico però ha portato avanti il suo lavoro e la sua idea di calcio, e il campo sta cominciando a dargli ragione: dopo la sconfitta all’esordio contro il Milan campione in carica infatti sono arrivati 10 punti in quattro partite. Non male per un allenatore al suo esordio su una panchina di Serie A. La vittoria di ieri è stata un capolavoro sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista del gioco: la squadra bianconera ha neutralizzato la Roma in ogni suo fondamentale (l’unico vero pericolo è stato il palo di Mancini colpito da calcio d’angolo), giocando un calcio propositivo e verticale, trasformando le transizioni offensive in occasioni da gol vere a proprie. Oltre alla vittoria in sé, arrivano anche i numeri a dare man forte al lavoro che il mister sta svolgendo: i friulani infatti sono la prima squadra della stagione a vincere tre partite consecutive in questa Serie A, e Sottil si unisce ad un ristretto gruppo di allenatori che sono riusciti a battere Mourinho con almeno quattro gol di scarto in campionato (gli altri due sono Guardiola e Conte, non proprio gli ultimi arrivati…). 

La cosa più bella è che in questo inizio di stagione, Sottil sembra essere riuscito a trasmettere il suo carattere a tutti i giocatori: grinta, cattiveria e ferocia agonistica. L’immagine dell’allenatore che dopo il gol di Udogie si gira verso la tribuna caricando il pubblico è la vera descrizione di questo allenatore: un uomo che lavora in maniera silenziosa ma con un’enorme carica dentro di sé, pronto per guidare la sua squadra al massimo delle sue possibilità. Il lavoro è ancora lungo e non deve essere una partita a far pensare di "essere arrivati", ma se chi ben comincia è a metà dell'opera, si può dire che Sottil abbia già mosso passi importanti con il suo lavoro. 

Sezione: Focus / Data: Lun 05 settembre 2022 alle 19:30
Autore: Mirko Mauro / Twitter: @mirkomauro95
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