L'Udinese si giocherà la permanenza in Serie A nella sfida di domenica contro l'Atalanta. Anche nel 2000/01 era accaduta la stessa cosa, ancora alla penultima giornata. Quella volta, i bianconeri riuscirono a vincere grazie a Muzzi, ma in quell'Atalanta c'era Maurizio Ganz che, oggi, ai microfoni del Messaggero Veneto ha parlato del momento dei friulani, partendo però proprio dalla sfida di quindici anni fa, quando a negargli il gol fu il palo: "Sì, in effetti avevo colpito un palo e rischiato di segnare. Oggi possiamo dire che è andata bene così, perché l’Udinese vinse e si salvò".

Ganz, e oggi ci risiamo.
"In effetti sono ricorrenze strane. Credo che i bianconeri abbiano due match point, ma spero non debbano giocarsi tutto contro il Carpi. Per essere certa della salvezza l’Udinese deve vincere e guardare cosa succede in casa Carpi e Palermo, impegnate in sfide non facili".

Se l’aspettava una stagione così da parte dei bianconeri?
"In realtà no, ma penso che non se l’aspettasse nessuno, dal presidente ai tifosi. E poi nella stagione dello stadio nuovo è davvero un peccato. L’Udinese ora deve chiudere al meglio e buttarsi nell’anno prossimo".

Secondo lei cosa non ha funzionato?
"Credo sia stata una serie di cose. Penso anche alla costruzione del nuovo stadio, per esempio, che forse ha spostato un po’ l’attenzione, assieme a qualche giocatore che non ha reso al massimo, al cambio di allenatore, e poi a un Totò Di Natale che non è stato quello del passato. Temo che tutto questo abbia portato a pensare a tante cose e poco al campo, troppe distrazioni nell’ambiente".

A proposito di Di Natale, si aspettava una fine così amara della sua storia con l’Udinese?
"É difficile dare un giudizio dall’esterno, perché non si conoscono i rapporti interni. Certo, se pensiamo che stiamo parlando del calciatore più forte dopo Zico che sia mai arrivato a Udine, forse il tutto poteva essere gestito meglio".

Torniamo sulla partita di domenica. Cosa dovrà fare l’Udinese per vincere?
"Puntare sulla rivalsa dei giocatori più che sulla tattica o la tecnica. Ogni calciatore deve capire di dover dare il massimo, dimostrare di volere questa salvezza e ognuno deve giocare non per se stesso, ma per l’Udinese. Da friulano vedere la squadra in questa situazione è un dispiacere enorme".

Da cosa dovrà ripartire, quindi, la squadra dei Pozzo il prossimo anno?
"Thereau ha fatto un bel campionato, lo terrei in considerazione. E poi dovrebbe puntare su qualche giovane italiano, e magari su qualche friulano, perché l’Udinese ha questo dovere".

A proposito di friulani, suo figlio Simone Andrea gioca nel Como con Scuffet. É un sogno vederli insieme nell’Udinese?
"La stagione nel Como è partita male, hanno sbagliato a costruire la squadra in corsa. Simone Andrea ha firmato 4 anni per la Juve, che ora lo manderà in prestito sicuramente. Vedremo se la società deciderà di mandarlo ancora un anno in serie B o direttamente in una squadra di A. Certo, se fosse l’Udinese per me sarebbe stupendo. Magari. Mi piacerebbe tantissimo".

Sezione: Focus / Data: Mer 04 maggio 2016 alle 12:30
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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