Maurizio Domizzi, uno dei senatori della squadra e tra i giocatori più rappresentativi, ha voluto dire la sua sul momento dell'Udinese e sul rapporto con allenatore e società:  “Ho letto che siamo stati chiamati con il presidente, non lo nego, è vero. Ma non ci vedo nulla di strano o di eclatante se io e un paio di compagni parilamo con la proprietà. L'abbiamo fatto altre volte in passato e penso lo rifaremo anche in futuro. Ho letto anche che abbiamo dato giudizi sul mister ma quello invece non è per nulla vero. Non so cosa accada altrove, ma qui nessun giocatore può permettersi di dare un parere alla proprietà sull’allenatore e soprattutto la proprietà non ha mai chiesto consiglio ad un giocatore. Allo stesso modo non è che il Domizzi di turno gioca perché minaccia l'allenatore o protesta con la società. Pozzo ieri non ha detto nulla di particolare. Sono già successi questi incontri. Abbiamo solo parlato dell’importanza del momento, è venuta l’ora di fare punti, solo questo".

Il modulo proposto piace ai giocatori? “A livello di società e nemmeno con il mister ci è stato chiesto qualcosa in merito. Anche perché non ci siamo mai posti il problema dato che abbiamo usato questo modulo per molti anni e con ottimi risultati. Il mister ha proseguito su questa strada anche perché è una sicurezza. Se poi ci proporrà altro siamo aperti perché deve essere così e poi perché è un gruppo esperto“.

L'Udinese sta cambiando? "Nei giocatori che formano la rosa non devo dirlo io. È cambiata l’anagrafica non lo invento io. Non è uno svantaggio, alcuni poi necessitano di tempo, ma l’esperienza è una cosa alla quale aggrapparci. Il momento ovviamente non lo vivo bene, specie visto che di momenti così per fortuna non ne abbiamo vissuti molti da quando sono qui. Non è una situazione irrimediabile, ma serve ragionare solo sul fare punti. A Bologna non sarà l’ultima spiaggia, ma serve muovere la classifica. Pinzi? Il legame rimane”

Tanti hanno avuto l’impressione è che nella ripresa col Milan si sia visto il carattere. Ma prima cos’è successo?Abbiamo lavorato bene su tanti concetti nella preparazione. Difendo quello che c’è perché ci credo, ma in altre situazioni non avevamo tirato in porta. Non sempre riesci a tirare fuori l’orgoglio insieme alla prestazione come col Milan. Anche nel periodo brutto secondo me la squadra è diversa, ha qualche valore costruito in questi mesi di lavoro. Non basta, ma c’è“.

Sezione: Focus / Data: Gio 24 settembre 2015 alle 13:39
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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