Se è vero che gli attaccanti bianconeri non stanno vivendo un periodo positivo dal punto di vista esclusivamente realizzativo, visto che il lavoro per la squadra fatto da Okaka in primis è di fondamentale importanza, il reparto che maggiormente si sta mettendo in luce è quello intermedio, in cui De Paul e Fofana, protetti dal lavoro sempre prezioso di Mandragora, stanno diventando delle mezz'ali di primo livello e inoltre vanno sottolineate positivamente anche le prestazioni di Ken Sema, arrivato sottotraccia qui a Udine ma che si sta scoprendo come una vera e propria locomotiva in quella corsia mancina.
Ma andiamo con ordine ad analizzare l'alto rendimento di ciascuno dei tre bianconeri, partendo forse da quello più forte e con maggiore qualità e creatività, Rodrigo De Paul, il quale sembra essersi finalmente ripreso dal periodo buio caratterizzato forse dalla delusione per il mancato approdo ad una squadra da Champions League. Adesso l'argentino sta giocando da vero numero dieci, in un ruolo che sente fortemente suo, visto che da mezz'ala destra ha saputo conquistarsi la titolarità anche con la nazionale Argentina, corsa costante unita ad una classe e tecnica sopraffina, tutte le azioni pericolose dell'Udinese difficilmente non passano dai piedi e dall'estro dell'ex Valencia, che pare essersi preso una volta per tutte la nomea di leader tecnico della squadra.

Ad accompagnare El Diez nelle sue folate offensive troviamo quasi sempre il suo compagno di reparto Seko Fofana, il fratello gemello (in positivo) di quello visto qui a Udine nelle ultime due stagioni, l'ivoriano è l'emblema perfetto del grande lavoro che Gotti sta svolgendo come guida tecnica, un giocatore completamente rivitalizzato, che spacca i centrocampi avversari con le sue accelerazioni palla al piede, ma non solo, perchè l'ex City è diventato anche più lucido nell'ultima scelta fornendo ben 5 assist da quando il mister lo ha rigettato nella mischia. Il Fofana di questo periodo ha addirittura superato il Fofana visto con Delneri, l'ultimo step che gli manca forse è proprio ritrovare convinzione totale nel tiro da fuori, una caratteristica che lui ha, ma che ancora non si fida di esprimere, dimostrata dalla partita contro l'Inter in cui, dopo accelerazioni stratosferiche, ha preferito scaricare per compagni peggio posizionati piuttosto che provare lui stesso la conclusione, ritrovasse confidenza anche con questa, allora si che il numero 6 bianconero sarebbe da Champions League, come dichiarato da Gotti stesso. 
Infine, spostandoci sulla corsia mancina, troviamo il terzo giocatore più determinante del momento, naturalmente si tratta di Ken Sema, laterale svedese arrivato dal Watford senza particolari proclami, accolto anche con un leggero scetticismo, il quale è stato letteralmente spazzato via dalle sue discese in cui Ken dimostra tutta la sua dominanza fisica nei confronti di quasi tutti gli avversari che si trova di fronte, per conferma chiedere a Moses che forse ancora lo sta cercando da domenica sera. Erano anni che l'Udinese non vantava di un laterale in grado di saltare l'uomo e crossare come si deve, forse per trovarne uno bisogna addirittura tornare ai tempi di Armero con Guidolin, peccato però che a raccogliere le folate e i cross del colombiano un tempo c'era Totò Di Natale, oggi invece, il lavoro di Sema non viene valorizzato come dovrebbe dalle punte, alle quali i tifosi chiedono un pizzico di sacrificio in meno e un pò di concretezza in più per non rendere vane le grandi prestazioni fornite da Sema & co.  
 

Sezione: Focus / Data: Mar 04 febbraio 2020 alle 18:00
Autore: Stefano Fabbro
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