Una doppietta storica nel giro di pochi minuti, che mise in ginocchio una squadra considerata tra le favorite per la vittoria finale. L'abbiamo sentito per ripercorrere insieme quella magica notte alla "Bay Arena".

Cosa successe a Leverkusen? Si pensava dovesse giocare Sosa ed invece giocò Margiotta.

“Venivamo da una sconfitta pesante a Milano e da un periodo negativo in campionato. All’andata avevamo perso in casa con il Leverkusen, capolista nel campionato tedesco e campione di Germania in carica, e visto il nostro momento non c’erano tante speranze di poter fare risultato. Per questo il mister fece del turn over per preservare i titolari in vista della successiva partita di campionato. Prima della formazione offendevo mister De Canio perché non mi faceva mai giocare ed invece quando lui rivelò l’undici che sarebbe sceso in campo ero titolare. Nel tragitto dall’albergo al pullman mi ricordo di come i miei compagni mi presero in giro perché fino ad un attimo prima stavo maledicendo il mister ride, ndr. Dopo il primo gol andai ad abbracciarlo, ancora oggi Muzzi mi prende in giro. Fu una partita difficile. Dopo la mia seconda rete non siamo più usciti dalla nostra area di rigore, il mio grande amico De Sanctis in quella partita fece cose fuori da ogni regola.”

La città di Udine accolse questa vittoria con i caroselli in festa.


“Quando siamo rientrati da Leverkusen abbiamo trovato tanta gente all’aeroporto ad attenderci. Erano tantissimi ed erano le due di notte.”

Quella notte ti cambiò la carriera. 

"Senza dubbio. Fu il salto nel grande calcio, l'inizio di un percorso ricco di soddisfazioni. Porterò sempre l'Udinese nel mio cuore. In bianconero ho vissuto delle emozioni incredibili che mai e poi mai dimenticherò".
Sezione: Esclusive / Data: Gio 09 dicembre 2021 alle 20:16
Autore: Stefano Pontoni
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