Gennaro Ciotola, direttore sportivo e scout, ha inquadrato ai nostri microfoni la sfida di domenica tra Udinese e Napoli.
Che opinione ti sei fatto dell’Udinese vedendola da fuori?
“Per ora non vedo un’idea tattica ben precisa, vedendola più volte in campo ho tanti modi di approcciare la gara e mi sembra che anche contro il Napoli potrebbero esserci ulteriori stravolgimenti rispetto alle ultime prestazioni. Questo è un po’ il punto che non mi è ancora chiaro da fuori. Anche quando si fa mercato poi bisogna avere idee chiare su come deve giocare la squadra, forse questa Udinese a volte si va anche a basare sull’avversario, senza un’idea ben precisa però, troppi gli stravolgimenti. Il percorso però non è quello di una squadra in difficoltà, però un po’ di chiarezza tattica servirebbe”.
Se sei un ds e vai a prendere questo Sanchez poi come lo usi?
“Sanchez ovviamente io lo vado a prendere anche a un richiamo alla piazza, per quello che è stato lui per l’Udinese. Per mia filosofia calcistica, che è stata per anni anche quella della famiglia Pozzo, andrei a prendere anche giocatori più di prospettiva. L’Udinese lo sappiamo, la sostenibilità economica di un club è stata creata a Udine, quando a fine anno si valorizzavano per poi rivenderli. Una filosofia che Pierpaolo Marino poi ha portato anche a Napoli. Avrei preferito altro io personalmente ad un ragazzo di 35/36 anni. A livello tattico oggi dovrebbe giocare più accanto a una prima punta come Lucca, non avendo più la gamba di prima”.
Che mercato è stato?
“Il Como è quella che si è mosso di più, come detto da Fabregas hanno preferito prendere qualcosa subito affinchè sia anche più pronto per l’anno prossimo. Il Milan è stato molto attivo, non si era parlato molto di Joao Feliix, Gimenez dovesse mantenere le aspettative sarebbe un grande acquisto”.
Okafor al posto di Kvaratskhelia? Che mercato è stato?
“Un percorso particolare, tutti quanti si aspettavano un colpo di primo livello, il Garnacho, la piazza per tanti motivi si aspettava Garnacho. Quando poi sanno tutti che hai potenziale economico da poter spendere un giocatore che vale 1 lo vogliono vendere a 3 o 4. Il Napoli si è mantenuto sui suoi standard, non può fuoriuscire dal diktat di De Laurentiis. A luglio sono stati fatti investimenti importanti. Ovviamente una squadra prima in classifica, favorita al titolo non avendo le coppe, portava ad aspettative maggiori sul mercato e se lo aspettava anche Manna, però non si può uscire da certi parametri. Si spera che nessuno degli interpreti principali si faccia male da qui alla fine, perché Conte ha 14 giocatori, questo è chiaro”.
Che partita ti aspetti domenica?
“Il Napoli è la favorita perché l’Inter ha troppe gare, se parliamo di organici l’Inter sarebbe superiore, questa è la premessa. Domenica non mi aspetto un’Udinese remissiva, perché sarebbe controproducente, mi aspetto un Napoli agguerrito visto il risultato dell’Inter e in certe situazioni Conte chiede ancora di più alla sua squadra. L’Udinese però dovrà giocare a viso aperto, perché l’attacco dell’Udinese può mettere in difficoltà la difesa del Napoli. Poi magari perdi ugualmente, ma almeno ci provi, per mia filosofia mi piacciono i tecnici che cercano di non essere remissivi”.
Che cosa ti aspetti questa estate per l’Udinese?
“Bisogna in primis capire che idea di calcio vuole proporre l’Udinese, se gioco col 4-3-3 vado a cercare i giocatori adatti per quello schema. Hai tanti giocatori ora che non sono né carne né pesce per il modo di giocare che ha l’Udinese. Bijol, Lucca e Lovric per esempio sono tre giocatori che posso valorizzare in estate, posso cederli e poi cercare i giocatori con determinate caratteristiche. Da lì allora si può parlare di nomi, il mercato ora è talmente vasto che in un club nessuno è più indispensabile. C’è poi da considerare che bisogna capire cosa si vuole fare con Pafundi. Vedendo il suo percorso giovanile, tutti parlano di un aspirante campione, però dobbiamo capire questo ragazzo cosa sia, tanti ragazzi in un percorso possono anche perdersi, non sapremo mai che a livello può arrivare se non viene utilizzato”.
Iker Bravo è uno di quei ragazzi pescati in estate dall’Udinese:
“Iker Bravo è uno di quei giocatori che per caratteristiche mi piacerebbe sempre avere in squadra. L’Udinese è stata brava a pescarlo, però anche in questo caso bisogna cercare di ritagliargli un minutaggio maggiore”.
Solet che impressione ti ha fatto?
“Solet sta dimostrando di essere ragazzo che può ambire a certi palcoscenici. I ragazzi devono fare dei percorsi, gli consiglierei di restare anche l’anno prossimo a Udine per essere pronto del tutto per un grande club. Se Lucca fosse andato via a luglio non avrebbe forse avuto questa esplosione, i ragazzi spesso rischiano di fare il passo troppo lunghi. I procuratori poi naturalmente hanno interesse a muovere i ragazzi, altrimenti non prendono le commissioni e cose varie”.
Come sta cambiando lo scouting in questi anni?
“Ormai per le prime visioni dei giocatori quasi tutti usano WyScout, da lì si fanno le prime scremature, poi dopo si va a visionare dal vivo il ragazzo. Consigli? In Belgio c’è un ragazzo di seconda divisione, che stiamo tenendo sott’occhio, un ragazzo che può agire da mezzala e più avanti nella mediana. Secondo me chi lo prende l’anno prossimo può fare un colpo importante, non ha un prezzo importante oggi, può essere un giocatore proprio da Udinese, un ragazzo classe 2003, un ragazzo ancora giovane. In Belgio e in Olanda ci sono tanti ragazzi validi, anche in Francia. Il Lipsia in questi giorni ha preso un ragazzo 2006 dal Caen, per un milione di euro, sono quei ragazzi che l’Udinese deve andare a pescare per diventare forte. Acquisto a poco prezzo e vendita a prezzo importante. Poi lo stadio ti porta ulteriori frutti, uno dei motivi per cui le nostre top non sono ancora al livello delle concorrenti in Europa”.
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