Partita della svolta doveva essere e partita della svolta è stata. La classifica imponeva soltanto i 3 punti per evitare l'imbarazzo di ritrovarsi virtualmente in zona retrocessione e la squadra ha metabolizzato bene il compito nonostante una miriade di difficoltà.

Dover rinunciare infatti agli esterni titolari ha comportato diversi grattacapi a Guidolin nel tentativo di schierare una squadra che potesse rendere efficacemente nelle due fasi (Pereyra e Armero hanno lavorato a corrente alternata) e l'infortunio di Pinzi sembrava l'ennesima beffa di questo inizio di stagione travagliato. Se ad aggravare le cose aggiungiamo la condotta di Giannoccaro discutibile e parziale nell'ammonire due volte Danilo e risparmiare Blasi per falli almeno della stessa intensità (il centrocampista del Pescara rischia in due occasioni), il timore era di dover scrivere dell'ennesimo passo falso e una nuova frustrazione tutta da spacchettare ed esaminare.



Invece no, la squadra ha dimostrato una calma olimpica e sul terreno di gioco ha continuato a spostarsi secondo i dettami di Mister Guidolin. Dal 3511 è passata alla difesa alla difesa a 4 con l'espulsione di Danilo per poi riproporsi a 3, convincendo per abnegazione ed aggressività sulla palla. L'inferiorità numerica è stata presto dimenticata per la prova maiuscola di Allan che ha corso per due e per la pochezza del Pescara che ben presto si è eclissato dalla partita con l'idea di tornare in Abruzzo col punticino. Atteggiamento passivo che aveva fruttato addirittura 6 punti contro Palermo e Cagliari ma che, pur con rispetto parlando, non può bastare contro un'Udinese che è di una qualità palesemente superiore e che ha ritrovato un Maicosuel tirato a lucido. La strategia della società ha funzionato: punizione di un mese ed assistenza di uno psicologo per recuperare dal trauma e anche per non dilapidare un investimento notevole. Ha funzionato perché il giocatore tra le linee ha voglia di spaccare il mondo, fa sempre la giocata coerente, dialoga coi compagni e soprattutto segna gol pesanti. Se la punizione al Nova Gorica conta solo per gli addetti ai lavori, il gol di rapina di ieri vale 3 punti preziosi. Per una volta i trucchi di magia restano nella scatola, basta un colpo d'astuzia.

 

 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 ottobre 2012 alle 09:27
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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