Doveva essere la partita della svolta, della continuità e invece si è rivelata la gara che ha cancellato quanto di buono si era visto nelle ultime gare contro Fiorentina, Juventus e Napoli. I gol di Farnerud e Immobile hanno spazzato via tutto facendo tornare l’Udinese sulla terra. I bianconeri hanno fatto un enorme passo indietro rispetto alle precedenti uscite in un match importantissimo in chiave salvezza.

I motivi di una caduta cosi grave sono tanti. Si è vista una squadra priva di idee, di identità e di incisività in attacco. Guidolin ha riproposto di nuovo la difesa a tre, dopo che con la difesa a quattro l’Udinese ha espresso il calcio migliore in questa stagione. I continui cambi di modulo del mister stanno creando una grande confusione in seno alla squadra. E’ ora di trovare il modulo giusto e adatto per la squadra e confermarlo fermando questa frenesia di cambiare sempre qualcosa nel modulo in base all’avversario che si incontra.

Mancavano idee alla squadra. Con Bruno Fernanades in ombra (è giovane ed è normale che ci sia un po’ di discontinuità) la luce della squadra si è spenta. Complici anche Pereyra apparso poco lucido e Maicosuel che entrato in campo ha tentato sempre di fare tutto da solo senza mettersi al servizio della squadra.

Infine l’attacco, quello che doveva essere il punto di forza dell’Udinese quest’anno ha steccato di nuovo. Di Natale è rientrato dal primo minuto, ma a parte i due tiri nel primo tempo, il capitano è rimasto sempre fuori dalle azioni offensive della squadra. Guidolin si affida ancora a lui, ma forse è arrivato il momento di cambiare mentalità. A Di Natale vanno tutti i ringraziamenti e gli elogi del caso, ma se è in un periodo no ne va preso atto e agire di conseguenza. L’Udinese non può continuare a dipendere da lui. Ci sono le attenuanti della tante assenze nel reparto avanzato, ma peggio è stato a Napoli, dove Guidolin non aveva a disposizione lo stesso Di Natale, Muriel e Ranégie. Al San Paolo l’Udinese non è solo andata in rete, ma ha anche espresso un buon gioco in avanti e il tutto coincide con l’assenza di Di Natale. E’ in un momento di appannamento e la squadra ora non può fare affidamento su di lui.

In settimana Guidolin vedrà meglio di tutti noi se Totò recupererà le forze fisiche e mentali, ma se non cambia qualcosa, contro il Livorno il tecnico friulano dovrà mostrare il coraggio di cambiare per il bene dell’Udinese. Quello di sabato sarà uno scontro importante quanto delicato, contro una formazione che è in piena crisi alla disperata ricerca di punti. La quota  40 che significa salvezza è ancora lontana per l’Udinese e Livorno è una tappa fondamentale, per passare il Natale con il sorriso e vincere una gara contro una concorrente diretta. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 dicembre 2013 alle 11:45
Autore: Redazione TuttoUdinese
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