Il nuovo acquisto dell'Udinese, Andrea Lazzari, è un giocatore nato come trequartista ma via via affermatosi in una posizione più arretrata grazie alla sua facilità di corsa e alla tecnica notevole.
Il giocatore, classe '84, nasce a Bergamo e lì comincia a giocare percorrendo tutta la trafila con l'Atalanta sino all'approdo in prima squadra molto soft visto che il centrocampista colleziona appena 6 presenze in due stagioni. E' però nella stagione 2004-2005 che si pone sotto i riflettori: in appena 8 partite di Coppa Italia segna 9 goal di cui addirittura 5 alla Juventus con una indimenticabile tripletta a Torino: uno score che lo rende subito simpatico a tante tifoserie. Gli anni successivi, non fortunatissimi ad essere franchi con un triplice prestito a Piacenza, Cesena e Grosseto, servono al giocatore per completare la sua evoluzione tattica. Non freddissimo sotto porta, è Massimiliano Allegri a coglierne le capacità ed ad inserirlo in pianta stabile come interno di centrocampo a sinistra. Il giocatore risponde presente, contribuisce con sostanza alla causa cagliaritana e migliora il suo score sfruttando una delle sue tante armi, il tiro da fuori.

La dipartita del suo mentore e il mancato passaggio al Milan ne comportano una leggera flessione: il Cagliari nella scorsa stagione decide di accettare l'offerta della Fiorentina e di liberare il giocatore mettendo a bilancio una piccola plusvalenza. Il giocatore anche vittima di una stagione complessa della squadra non brilla ma viene comunque riscattato a giugno. La Fiorentina decide successivamente di cederlo in prestito all'Udinese con diritto di riscatto della metà.
Il giocatore può essere inserito perfettamente nel 3511 di Guidolin come interno di centrocampo sia a destra che a sinistra ma la sua duttilità lo rende schierabile, in situazione di emergenza, sia come esterno sia come trequartista. Un acquisto intelligente ed utile da parte dell'Udinese, con qualche rammarico per non averlo completato prima dei preliminari

Sezione: Calciomercato / Data: Gio 30 agosto 2012 alle 10:18
Autore: Davide Rampazzo
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