Con la sconfitta di Gara 4 al PalaGesteco contro Cantù anche la seconda stagione della UEB Cividale in Serie A2 si conclude per i primi di maggio. Ancora una volta i gialloblù si fermano al primo turno di playoff contro una squadra più forte, ostacolati dalla dea bendata a cui proprio non va che Lucio Redivo bruci la sirena in una gara decisiva in post season. A un canestro dall'impresa di rimontare la squadra di Coach Cagnardi, gli uomini di Stefano Pillastrini escono a testa altissima, salutati dall'abbraccio di un pubblico fedele e riconoscente per quanto fatto vedere anche in questa stagione.

Un risultato che in pochi avrebbero anche solo osato sognare, visto come si era conclusa la prima fase di campionato. Solo 14 punti in 22 gare, resi ancor più amari dalle sconfitte pesanti negli scontri diretti con Cento e soprattutto Nardò. Un roster che sembrava in difficoltà, in cui l'assenza di un veterano come Dalton Pepper e l'inesperienza di due giovani come Marangon e Furin si sono fatte sentire. Poi la svolta.

A fare la differenza è stata la crescita dell'intero gruppo. Coach Pillastrini e il suo staff hanno serrato le fila, lavorando sulla testa dei loro ragazzi fino a vederli finalmente sbocciare. Marangon è esploso, trovando continuità e migliorando in ogni aspetto del suo gioco, dal tiro da fuori alle letture in fase difensiva. L'evoluzione di Matteo Berti ha dato una nuova dimensione sotto canestro ai friulani, che hanno poi trovato in Gabriele Miani uno dei più straordinari uomini di equilibrio dell'intero campionato. Salutato Cole, meteora che fino all'ultimo secondo ha però lottato da vero professionista per la casacca gialloblù, l'arrivo di Doron Lamb ha portato in dote punti ed esperienza. Così Redivo ha trovato con chi dividere le responsabilità offensive e Pillastrini ha potuto costruire un gioco più fluido, ritagliando una preziosissima dimensione da sesto uomo per capitan Eugenio Rota.

Ritrovato l'equilibrio mancava solo un po' di morale. E con la vittoria casalinga sull'imbattuta Trapani all'esordio nella Fase a orologio è arrivato anche quello. Da lì una rincorsa perfetta, entusiasmante: 10 vittorie in 10 partite, record assoluto. Al tappeto Cantù, Torino, Milano, tutte realtà con ben altre ambizioni. I punti alla fine saranno 34, abbastanza per andare oltre la sola salvezza e fare i playoff da testa di serie numero 7.

Di fronte ancora una volta Cantù, corazzata costruita per vincere e ferita nell'orgoglio dalla sconfitta subita in trasferta. Nelle prime due gare la squadra di Pillastrini dà tutto, ma non basta: il PalaDesio è una bolgia che costa carissima a Lamb, squalificato per gara 3 e gara 4. Quando la serie si sposta al PalaGesteco la UEB regala al suo pubblico l'ultima impresa, strappando una vittoria e sfiorando la seconda. Il divario tra le squadre però è troppo ampio e neppure il cuore gigantesco di Dell'Agnello e compagni basta a colmarlo. Il sapore amaro della sconfitta è addolcito dalla risposta della squadra e della società tutta ad una stagione tutt'altro che semplice. Consci di aver fatto probabilmente più del massimo, ora è tempo di pensare a come migliorarsi l'anno prossimo.

Le basi sono già state gettate riconfermando coach Stefano Pillastrini. Micalich lo ha blindato, dicendo che con lui ha un accordo a vita. Prima ancora di qualsiasi giocatore, il tecnico è stato la pedina più importante dello scacchiere gialloblù. Sotto la sua guida resteranno sicuramente El Sindaco Redivo, Eugenio Rota, Gabriele Miani (che ha ancora un anno di contratto, ma che per la crescita dell'ultima stagione andrebbe blindato tanto quanto il nativo di Bahia Blanca), Leonardo Marangon e Giacomo Dell'Agnello. L'intenzione sembra quella di continuare anche con Martino Mastellari e Matteo Berti, cresciuti entrambi molto nel corso della stagione nonostante delle prestazioni ai playoff rivedibili. Puntellando questo gruppo la squadra potrebbe togliersi grandi soddisfazioni, evitando di finire con l'acqua alla gola.

Se confermare anche Doron Lamb dovesse essere impossibile, questa stagione ci ha insegnato qual è il profilo ideale da inserire al fianco dell'argentino. Serve un giocatore che abbini abilità realizzative e lettura del gioco, capace di creare per sé e per gli altri senza voler troppo il pallone tra le mani. Sotto canestro dipenderà tutto da cosa si vuole fare con Berti, che se verrà confermato avrà bisogno di giocare, magari con veterano al suo fianco. Campani non ha sfigurato, però un profilo meno soggetto a guai fisici darebbe garanzie diverse. Vedremo cosa deciderà il presidente Micalich, al termine di una stagione che comunque andrà incorniciata.

Sezione: Basket / Data: Mar 14 maggio 2024 alle 12:44
Autore: Gabriele Foschiatti
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