Finalmente siamo giunti ad un punto d’arrivo fondamentale. Quello nel quale l’Udinese ha denotato di aver maturato il progresso fondamentale che le si richiedeva al fine di iniziare lo slancio decisivo in grado di risolvere una stagione. Ora possiamo dire che l’Udinese c’è e ha maturato quelle consapevolezze che ne fanno una delle formazioni più sul pezzo in questa fase di campionato. Dopo il rotondo 3-1 acquisito in quel di Pescara in occasione del quale l’Udinese aveva convinto comunque alla stessa stregua di quella di domenica scorsa, è arrivato pure il 4-1 ai danni del Palermo che consacra una Udinese che comunque sia si è rivelata pienamente all’altezza soltanto nel secondo tempo, in occasione della partita giocata al cospetto dei siciliani. Nel primo ci è dispiaciuto molto di vedere una Udinese sconclusionata che faceva di un certo disordine tattico una peculiarità che non giocava certo a favore della qualità del gioco delle zebrette padrone di casa. Poi nell’intervallo, come ha confessato in coda alla partita lo stesso capitan Danilo, Mister miracolo bianconero al secolo Luigi Delneri ha sistemato a dovere le pedine, e nel secondo tempo in campo c’è stata una Udinese davvero eccellente. Corta, rapida, e soprattutto – quel che maggiormente conta – molto più pragmatica di quella del primo tempo, visto che la percentuale realizzativa della squadra è praticamente triplicata. Ora all’Udinese non resta che fare tesoro del ritmo acquisito nelle ultime due gare, e farne un codice in grado di essere oggetto del verbo bianconero anche in futuro. Questo perché come sottolineava giustamente lo stesso capito bianconero ai nostri microfoni nel dopo gara quel che preoccupa è che ora arrivano altre due gare fondamentali nell’economia del campionato bianconero. Due gare consecutive che addirittura si giocheranno entrambe in esterna, al cospetto di due autentiche mine vaganti del campionato, viste ovviamente nei rispettivi ruoli. Per fortuna che prima di queste due gare ci sarà una pausa riconducibile alla sosta per l’attività delle squadre nazionali. Una pausa di riflessione utile a farsi i conti in casa propria, capendo che ora si è giunti proprio nella situazione di classifica migliormente auspicabile, che si è giunti li proprio in ragione di un percorso improntato al miglioramento continuo che ora ha dato i suoi frutti tangibili, e che non si deve fare altro che continuare a proporre un gioco organizzato come quello dei momenti migliori di queste ultime gare. Ora è il momento in “ottima sostanza” di continuare a preservare il livello raggiunto negli ultimi quindici giorni, sia che si parli di aspetti tattici, sia che si parli, soprattutto di posizione in classifica. Ora l’Udinese si è piazzata lì dove merita di stare e deve fare tutto per gravitare più o meno agli stessi livelli. Per farlo il precetto dev’essere quello di andare comunque sia a punti, rosicchiando quantopiù credito possibile, sul campo del Torino, laddove non è escluso che si possa fare un autentico colpaccio fermando sul proprio campo la squadra granata dell’avveduto Mister Mihajlovic. Poi è logico che scendendo a Napoli sul campo degli azzurri campani le ambizioni si devono per forza ridimensionare, e gioco forza anche solo un punticino assume il valore di un capitale, se conquistato nella prossima sfida contro i vesuviani. Quel che maggiormente conta ora è comunque detenere le redini della situazione dal punto di vista motivazionale, e su questo versante siamo certi che sia il mister, sia il gruppo dei giocatori sapranno non far scemare il livello di concentrazione raggiunto negli ultimi tempi. Sarà importantissimo mantenere i piedi per terra, e da questo punto di vista sta ai campioni di casa nostra non perdere il senso della realtà, non incappando in eccessi di consapevolezza e cercando di mantenere la continuità che gli si richiede. Perché l’Udinese, ora come non mai, abbisogna dell’apporto di tutti per costruire quella piccola grande impresa che sarebbe quella di stoppare il Torino nell’immediatezza della ripresa del campionato, strappandogli magari l’intera posta allo scopo di rafforzare le proprie certezze di classifica per poi riuscire nell’impresa che qualificherebbe definitivamente il campionato dell’Udinese. Questo perché strappare un punto pure al Napoli in campania vorrebbe dire avere un piede più vicino alla parte sinistra della classifica tricolore. Parola d’ordine mantenere assolutamente la concentrazione quindi, perché oramai la benedetta quota cinquanta è a poche lunghezze di distanza dopo i tre punti conquistati contro il Palermo. Ora l’imperativo e quindi quello di farsi una ragione sul proprio momento favorevole, giocando bene come dimostrato ultimamente anche a Torino. E facendo di quella offerta dalla partita del Napoli una occasione per confermare che l’Udinese c’è, ed è arrivata arrivata al giusto livello di rodaggio nei meccanismi proprio nel momento esatto in cui le esigenze da calendario glielo richiedevano. Quindi Udinese confermaci che ci sei e sei convinta del fatto tuo, perché ora è il momento di chiudere i conti, per poi pensare a costruire il futuro nella consapevolezza di avere assolto al proprio compito comandato, quello più in linea con le potenzialità ravvisabili.
Finalmente siamo giunti ad un punto d’arrivo fondamentale. Quello nel quale l’Udinese ha denotato di aver maturato il progresso fondamentale che le si richiedeva al fine di iniziare lo slancio decisivo in grado di risolvere una stagione. Ora possiamo dire che l’Udinese c’è e ha maturato quelle consapevolezze che ne fanno una delle formazioni più sul pezzo in questa fase di campionato. Dopo il rotondo 3-1 acquisito in quel di Pescara in occasione del quale l’Udinese aveva convinto comunque alla stessa stregua di quella di domenica scorsa, è arrivato pure il 4-1 ai danni del Palermo che consacra una Udinese che comunque sia si è rivelata pienamente all’altezza soltanto nel secondo tempo, in occasione della partita giocata al cospetto dei siciliani. Nel primo ci è dispiaciuto molto di vedere una Udinese sconclusionata che faceva di un certo disordine tattico una peculiarità che non giocava certo a favore della qualità del gioco delle zebrette padrone di casa. Poi nell’intervallo, come ha confessato in coda alla partita lo stesso capitan Danilo, Mister miracolo bianconero al secolo Luigi Delneri ha sistemato a dovere le pedine, e nel secondo tempo in campo c’è stata una Udinese davvero eccellente. Corta, rapida, e soprattutto – quel che maggiormente conta – molto più pragmatica di quella del primo tempo, visto che la percentuale realizzativa della squadra è praticamente triplicata. Ora all’Udinese non resta che fare tesoro del ritmo acquisito nelle ultime due gare, e farne un codice in grado di essere oggetto del verbo bianconero anche in futuro. Questo perché come sottolineava giustamente lo stesso capito bianconero ai nostri microfoni nel dopo gara quel che preoccupa è che ora arrivano altre due gare fondamentali nell’economia del campionato bianconero. Due gare consecutive che addirittura si giocheranno entrambe in esterna, al cospetto di due autentiche mine vaganti del campionato, viste ovviamente nei rispettivi ruoli. Per fortuna che prima di queste due gare ci sarà una pausa riconducibile alla sosta per l’attività delle squadre nazionali. Una pausa di riflessione utile a farsi i conti in casa propria, capendo che ora si è giunti proprio nella situazione di classifica migliormente auspicabile, che si è giunti li proprio in ragione di un percorso improntato al miglioramento continuo che ora ha dato i suoi frutti tangibili, e che non si deve fare altro che continuare a proporre un gioco organizzato come quello dei momenti migliori di queste ultime gare. Ora è il momento in “ottima sostanza” di continuare a preservare il livello raggiunto negli ultimi quindici giorni, sia che si parli di aspetti tattici, sia che si parli, soprattutto di posizione in classifica. Ora l’Udinese si è piazzata lì dove merita di stare e deve fare tutto per gravitare più o meno agli stessi livelli. Per farlo il precetto dev’essere quello di andare comunque sia a punti, rosicchiando quantopiù credito possibile, sul campo del Torino, laddove non è escluso che si possa fare un autentico colpaccio fermando sul proprio campo la squadra granata dell’avveduto Mister Mihajlovic. Poi è logico che scendendo a Napoli sul campo degli azzurri campani le ambizioni si devono per forza ridimensionare, e gioco forza anche solo un punticino assume il valore di un capitale, se conquistato nella prossima sfida contro i vesuviani. Quel che maggiormente conta ora è comunque detenere le redini della situazione dal punto di vista motivazionale, e su questo versante siamo certi che sia il mister, sia il gruppo dei giocatori sapranno non far scemare il livello di concentrazione raggiunto negli ultimi tempi. Sarà importantissimo mantenere i piedi per terra, e da questo punto di vista sta ai campioni di casa nostra non perdere il senso della realtà, non incappando in eccessi di consapevolezza e cercando di mantenere la continuità che gli si richiede. Perché l’Udinese, ora come non mai, abbisogna dell’apporto di tutti per costruire quella piccola grande impresa che sarebbe quella di stoppare il Torino nell’immediatezza della ripresa del campionato, strappandogli magari l’intera posta allo scopo di rafforzare le proprie certezze di classifica per poi riuscire nell’impresa che qualificherebbe definitivamente il campionato dell’Udinese. Questo perché strappare un punto pure al Napoli in campania vorrebbe dire avere un piede più vicino alla parte sinistra della classifica tricolore. Parola d’ordine mantenere assolutamente la concentrazione quindi, perché oramai la benedetta quota cinquanta è a poche lunghezze di distanza dopo i tre punti conquistati contro il Palermo. Ora l’imperativo e quindi quello di farsi una ragione sul proprio momento favorevole, giocando bene come dimostrato ultimamente anche a Torino. E facendo di quella offerta dalla partita del Napoli una occasione per confermare che l’Udinese c’è, ed è arrivata arrivata al giusto livello di rodaggio nei meccanismi proprio nel momento esatto in cui le esigenze da calendario glielo richiedevano. Quindi Udinese confermaci che ci sei e sei convinta del fatto tuo, perché ora è il momento di chiudere i conti, per poi pensare a costruire il futuro nella consapevolezza di avere assolto al proprio compito comandato, quello più in linea con le potenzialità ravvisabili alla vigilia del campionato corrente.
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