Jordan Zemura si è presentato ai tifosi bianconeri con un'intervista ai microfoni di Udinese Tv.

"Approdare in questo fantastico club significa molto: giocare contro calciatori in un campionato difficile, uscire dalla mia zona di comfort, l’Inghilterra, dove ho vissuto tutta la mia vita per trasferirmi in Italia, e ovviamente poter imparare la lingua e la cultura dell’Udinese. Quando sono arrivato a Udine ho portato mia madre è rimasta impressionata dallo stadio e dall’importanza del club. Ci hanno dato il benvenuto come fossimo già parte della famiglia, ci hanno fatto sentire a nostro agio”.

 “Il primo zimbabwese in Serie A? L’ho scoperto poco prima di firmare il contratto, me l’hanno detto i parenti. È fantastico e voglio ispirare le persone del paese mio e dei miei cari. Spero di non essere l’ultimo. Giocare negli stadi che vedevo da bambino mi rende immensamente orgoglioso. Non vedo l’ora di cominciare davanti ai tifosi. La Juventus all'esordio? Sarà un gran bel modo di iniziare. I ragazzi ci hanno giocato l’ultima partita della scorsa stagione, ma ora si ricomincia da zero. Siamo concentrati, stiamo lavorando duramente, il mister vuole che ci miglioriamo. Sì, sarà un grande inizio”.

"Conoscevo la storia dell’Udinese da prima di venire qui.Sapevo già che fosse un club con una grande storia e in cui hanno militato grandissimi giocatori, come Antonio Di Natale e Alexis Sanchez. So anche che è stato fondato nel 1896, ho studiato! "

“La mia carriera? Ho cominciato dall’under 8 del QPR, poi sono passato al Charlton nell’under 12. Nelle academies ho trovato grandi allenatori e persone che mi hanno aiutato tanto. Le cose non hanno funzionato come avrei voluto, ma nel calcio succede. Ho imparato molto da allora e auguro il meglio ai due club. Il Bournemouth? Posso dire solo belle cose del posto e della sua comunità. È accaduto tutto molto velocemente: gli insegnamenti, gli errori, i risultati. Il mio ricordo preferito è il giorno della promozione matematica. Vincemmo 1-0 contro il Nottingham Forest, tutti giocammo bene perché eravamo determinati. Per la prima volta in vita mia ebbi la sensazione di stare andando in guerra, mi sentivo in trincea. Poi a fine partita i tifosi hanno invaso il campo, ci hanno abbracciati, io sono finito senza maglietta! È stata una splendida serata. La Championship è uno dei campionati più duri in cui si possa giocare. È logorante perché giochi spesso e contro squadre molto diverse sparse in tutto il paese. Il tuo corpo e la tua mente devono essere pronti, finisci di giocare il sabato e devi essere subito concentrato sulla gara di martedì”.

“L'arrivo all'Udinese? La prima impressione che ho avuto è di quanto sia forte il legame tra le persone di questo club. Mi hanno accolto tutti a braccia aperte. Non sono stato molto felice di cantare per tre volte durante la cena. Ma almeno sono riuscito a coinvolgere tutti con ‘Sweet Caroline’! È un gruppo allegro e ognuno di noi ha voglia di lavorare e migliorare. Si è visto anche in queste prime amichevoli che giochiamo l’uno per l’altro”.

"Sono rimasto impressionato da Florian Thauvin, un campione del mondo con una prestigiosa carriera”. Il bianconero con cui ho legato di più però è Festy, lo conoscevo già perché avevamo giocato contro quando era al Derby. Poi mi diverto molto con Axel, King ed Enzo. Con Brenner abbiamo scambiato le nostre prime impressioni su Udine, dato che siamo arrivati insieme. Sa che voglio andare in vacanza in Brasile, proverò a farmi portare a San Paolo. I più divertenti sono Kamara, che ha una grande energia dalla colazione alla cena, e Abankwah. James fa cose che non capisci come gli vengano in mente”.

“Sottil? Lavora duro, è molto concentrato sul suo compito. Vedere un allenatore così devoto alla squadra e ai singoli giocatori ti spinge a volergli dare tutto, dimostrargli che meriti uno come lui in panchina. Sa come tirare fuori il meglio di noi. Provo a essere una spugna, assorbire quello che mi dice. Per questo sto prendendo lezioni di italiano. Capisco qualcosina, ma devo ancora imparare molto. In campo per me è una battaglia, bisogna voler vincere e per farlo devi essere determinato”.

 “Non ho un modello inteso come qualcuno a cui avrei voluto somigliare ma qualcuno che mi ha aiutato a superare le difficoltà e ispirato. È Junior Stanislas, ho molto rispetto per lui, mi ha aiutato a integrarmi appena arrivato al Bournemouth. È una bravissima persona, mi ha fatto capire come il calcio sia fatto di alti e bassi, l’importante è non crocifiggersi né sentirsi invincibili, ma rimanere equilibrati e mantenere la serenità”.

“Voglio diventare titolare e debuttare in Serie A. Mi piacerebbe contribuire ai risultati, non voglio essere uno spettatore passivo, stare nella squadra tanto per. Voglio fare assist, gol, e aiutare a mantenere la porta inviolata perché per prima cosa sono un difensore. Voglio mantenerci uniti. Se tutto andrà bene, potremo finire la stagione in una buona posizione”.

 Mi piace Udine, è bella, tranquilla, ha un bel contrasto tra i giovani che arrivano per l’università e la storia della città. Nel tempo libero mi piace uscire coi compagni, giocare a Uno e a Fifa, in cui forse sono il migliore”

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 23 luglio 2023 alle 19:48
Autore: Jessy Specogna
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