L'Udinese chiude la stagione 2023/2024 trovando all'ultimo la salvezza e la permanenza nella massima categoria per il trentesimo anno consecutivo. Un traguardo che nella storia recente mai come quest'anno è stato in bilico, arrivando con la suspance fino agli ultimi quindici minuti della gara con il Frosinone, decisa da Davis. Una stagione dove i protagonisti non sono mancati e l'inglese si è iscritto a questo club proprio all'ultima possibilità, riuscendo a dare una svolta in positivo in un'annata dove altrimenti sarebbe probabilmente stato ricordato come grande assente a causa dei problemi fisici. Con quell'acrobazia è invece riuscito a imprimere un ricordo che resterà a lungo nella mente dei friulani.

Non va però dimenticato un altro grandissimo protagonista della partita. Okoye infatti ha sfoderato una parata su Okoli che a sua volta sarà uno dei flash della gara dello Stirpe. Il numero 40 è subentrato a un Silvestri che dopo due anni ad altissimi livelli è entrato in una spirale negativa da cui non è riuscito a uscire. Maduka ha dato segnali di avere ancora diverse cose da migliorare, ma gli interventi per tenere la nave a galla li ha messi in tante gare e forse in quella migliore è arrivata purtroppo una sconfitta, contro l'Inter aveva infatti vedere tutto il suo repertorio fino al centro di Frattesi.

In difesa si è rivelato decisivo l'apporto di Nehuen Perez, partito così così in stagione e che si è dovuto alla fine far carico del ruolo di leader della squadra dopo l'infortunio di Bijol. L'argentino, al di là delle amnesie contro l'Atalanta nel periodo in cui sembrava a un passo dal Napoli, ha sempre cercato di ergersi a ultimo baluardo dell'Udinese, cedendo di rado per colpe sue. Fondamentale poi il ritorno dello sloveno quando ha smaltito i problemi derivanti dalla frattura allo scafoide. L'ex CSKA Mosca ci ha messo la faccia quando è servito e in campo nelle ultime gare ringhiava sugli avversari e anche sui compagni quando è servito dare una scossa.

Le lacrime di Walace poi hanno fatto il giro di Udine, soprattutto calcolando che senza Pereyra il brasiliano ha i gradi di capitano della squadra. Spesso criticato per i suoi problemi in fase di impostazione, si è rivelato però ancora una volta fattore chiave in fase di non possesso recuperando tantissimi palloni e toccando forse il picco più alto all'Allianz Stadium contro la Juventus, dove in campo sembrava essersi triplicato talmente era ovunque quando c'era da inseguire l'avversario. Gioie e dolori invece da Samardzic, che con i gol (6) è entrato nella storia di questa squadra versione 2023/2024 come vice capocannoniere, ma che tra no all'Inter, no al Napoli e gare impalpabili è stato anche forse tra gli elementi più criticati.

Dulcis in fundo, colui che con 8 gol è stato il capocannoniere della squadra, Lorenzo Lucca. Ragazzo che con un mese di dicembre d'alto livello si è anche guadagnato una chiamata nell'Italia di Spalletti. Il centravanti attualmente di proprietà del Pisa contro il Frosinone ha messo a referto anche il suo quarto assist stagionale, quello decisivo verrebbe da dire, con Davis che poi ha insaccato. Nonostante il gioco di ripartenza impostato dall'inverno in poi dall'Udinese non sia molto adatto alle sue caratteristiche, il numero 17 si è impegnato e ha spesso lottato come un leone per riuscire a portare la miglior prestazione possibile. Un fattore che fa sì che con tutta probabilità l'anno prossimo si riparta da lui in attacco, magari con una squadra un po' più funzionale alle sue caratteristiche.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 28 maggio 2024 alle 17:20
Autore: Davide Marchiol
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