Il grande giorno è arrivato. Alexis Sánchez presso l’Auditorium del Bluenergy Stadium parlerà in conferenza stampa per la prima volta dal suo ritorno all'Udinese dopo 13 anni. C'è grande attesa, soprattutto dopo il bagno di folla in Piazza Libertà nella serata di martedì 13 agosto durante la presentazione della squadra.
Franco Collavino: "Oggi è il grande giorno del ritorno di Alexis Sanchez. Voglio ringraziare i tifosi ieri sera per la presenza e l'appartenenza. Alexis rappresenta forse la migliore scoperta di scouting. Partendo da qui ha poi toccato le vette del calcio mondiale con un palmarès importante. Oggi un cerchio si chiude ed è il regalo che la famiglia Pozzo vuol fare ai tifosi e simboleggia il passo che la proprietà vuole fare. Sabato mattina quando abbiamo firmato il contratto abbiamo ripercorso i momenti migliori ed è stato emozionante. Bentornato".
Gianluca Nani: "Volevo ringraziare Gino, è un'operazione tutta sua. Voglio anche ringraziare anche Alexis e spero che faccia un gol come quello a Cagliari dove ha saltato tutti".
Gokhan Inler: "Bentornato Nino, sono molto felice perché con lui abbiamo vissuto bellissimi anni e sono orgoglioso che sia ritornato. Questo è speciale e sono contento che sei tornato a casa. Ringrazio tutta la famiglia Pozzo perché non è facile fare questi trasferimenti per portare un campione qua. Ora però è realtà e sono convinto che possiamo migliorare ogni giorno. Siamo pronti per fare bene".
"Voglio salutare tutti, sono tredici anni che torno qua ed è cambiato tutto, anche lo stadio e ora vedo che i tifosi sono più vicini", ha esordito Sanchez.
Come stai a livello fisico?
"Non mi sento al 100% ma mi metto a disposizione della squadra, poi dipenderà dall'allenatore ma io mi sento pronto sempre".
Come sei cambiato dopo 13 anni, cosa puoi garantire alla squadra?
"No fa la stessa cosa, solo che capisco meglio i tempi di gioco e risparmio energia quando serve".
Cosa ti ha spinto a tornare a Udine?
"Avevo altre offerte in Sudamerica e in Italia ma ho deciso di tornare qua per sentirmi a casa e stare felice. Voglio stare bene fisicamente. Sono venuto qua perché sono tifoso dell'Udinese, è stata la mia prima squadra fuori dal Cile. Con l'Inter quando ha segnato Frattesi mi sono preoccupato per voi e ho pensato: 'Qui succede un casino'. Quest'anno sono qua perché credo nella squadra e voglio fare bene, non sono qui in vacanza ma credo nei giocatori che abbiamo".
Cosa ti ha impressionato di quest'ambiente?
"Le persone qui in Friuli sono speciali. Per stare qua devi stare almeno un anno per conoscere la bontà di questa gente. La mia azienda? Sono tranquillo, ora penso solo al calcio".
Ci pensi ancora alla Nazionale?
"La Serie A è uno dei migliori tre campionati del mondo, spero di giocare con continuità per essere convocato con la Nazionale cilena e continuare a fare bene come sempre ho fatto".
In che ruolo preferisci giocare? È possibile vederti in coppia con Pizarro?
"Sceglierà l'allenatore, adesso la cosa importante è che Pizarro prosegua bene il suo recupero".
Sei uno degli ultimi rappresentanti delle generazione d'oro del Cile in Europa: c'è la possibilità di vederti tornare a casa?
"Nel calcio non si sa mai, ma ora sono concentrato sull'Udinese".
Come ti sei lasciato con l'Inter?
"Ero felice, se mi avessero chiesto di continuare un anno sarei andato via lo stesso. Sono stati tutti spettacolari con me e ci tengo a ringraziare tutti a Milano".
È una sfida per te far crescere questo gruppo giovane?
"L'anno scorso hanno sofferto, credo che sia un'esperienza che mi piace. Sono arrivato all'Inter che non vinceva da 11 anni e abbiamo fatto cose belle. Nella mia vita mi piace lottare e perché non si può sognare? Ho visto i compagni allenarsi e hanno voglia, così come il presidente che vuole tornare in alto".
Qual è stato il ricordo più bello che hai di Udine? Chi hai sentito dei tuoi ex compagni?
"Totò mi scrive ogni giorno (ride ndr.). Sono affezionato alla gente di qua, sono un po' chiusi all'inizio ma dopo 1 anno ti aprono il loro cuore. Ho parlato anche con Gino e sono contento di essere qui ora".
Hai mai pensato che saresti tornato?
"Non ci ho mai pensato, Pozzo mi ha scritto due anni fa ma non mi sentivo ancora pronto. Poi questa estate abbiamo parlato con Gino e sono qui pronto a fare cose bellissime per il Friuli".
Ieri ti abbiamo visto tenere lo striscione con Thauvin e Deulofeu: quanto potrete dare all'Udinese?
"Vengo qua perché i giocatori ci sono, mancava un po' di esperienza per andare avanti ma credo che lo staff sia di alto livello e sono qui per fare belle cose".
Qual è stato l'elemento che ti ha fatto dire sì all'Udinese?
"A livello economico a questo punto non mi cambia niente, ho scelto chi ha lottato di più per avermi. Conta l'amore che uno prova per te".
Come vedi l'Udinese ai nastri di partenza della Serie A?
"Siamo una squadra positiva con la giusta mentalità. L'anno scorso ha inciso la sfortuna, ma penso che ora faremo bene".
Cosa ti ha detto mister Runjaic?
"Vuole vincere anche lui e mi fa fare il doppio allenamento ogni volta, che è una cosa positiva perché mi fa rimettere in forma il prima possibile".
Pizarro
"Per me è un diamante grezzo, deve crescere e capire. Soprattutto imparare l'italiano. Deve rimettersi in forma e spero di dargli una mano".
Cosa vi siete detti con Thauvin?
"Un giocatore che conosce il calcio come lui è bello, te lo può dire bene Inler che mi dava sempre bene la palla quando attaccavo (ride ndr.)".
Ora non sei più Nino ma hombre, senti la pressione?
"Sono abituato alle pressioni, mi piace e voglio essere il più professionale possibile. Ovunque vado voglio vincere qualcosa".
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