44 anni fa il terremoto squarciava il Friuli. L’Orcolat uccise 989 persone e fece 80mila sfollati. In cinquantanove secondi tutto venne giù. Intorno non c’erano più case ed edifici, ma solo polvere e devastazione. Da quella terrificante esperienza, grazie anche a lungimiranti amministratori e politici, il Friuli seppe uscirne come un modello per tutto il mondo. E' la storia della ricostruzione, di gente che in silenzio ha saputo rimboccarsi le maniche, è la storia dello sviluppo di questa terra.

Al di là del semplice ricordo, l'esperienza del terremoto oggi diventa ancora più importante. Siamo in un momento storico difficilissimo, fatto di altrettanti morti e di tanta sofferenza. Questa volta il nemico è un altro, è un virus che ha bloccato ogni cosa, il lavoro, gli affetti, le amicizie, le passioni, la vita. Ancora una volta noi friulani siamo chiamati a stringere i denti, a non mollare, a superare, seppure con fatica, questo ostacolo. Ce la faremo, ancora una volta in silenzio, con le nostre forze. D'altronde del gente come noi non molla mai. Abbiamo sconfitto l'Orcolatvinceremo anche contro il coronavirus.

Torneremo insieme, ad abbracciarci, uniti più che mai. E' anche questa la bellezza dell'essere friulani, popolo unito ancor più nelle difficoltà che nelle gioie.  La resilienza fa parte del nostro dna.

Che c'entra il calcio con tutto questo? Niente dirà qualcuno. Ma anche il calcio, un amico per noi fraterno, va ricostruito. E Udine, il Friuli, può essere ancora una volta un modello. Un modello per le sue strutture all'avanguardia, per lo stadio che è un gioiello, per i conti in ordine. L'Italia devastata prenda quello che accade qua e lo replichi altrove, avremo sicuramente un sistema più sano e capace di affrontare anche difficoltà di questo tipo.

Mancano i risultati quello sì. Qua spetta a noi ricostruire. Ricostruzione, eccola la parola che torna. Ricostruire una squadra ambiziosa, un progetto basato sui giovani per tornare a recitare un ruolo importante in Serie A. L'Udinese merita altro rispetto a ciò che abbiamo vissuto negli ultimi difficili anni. Lo meritano anche i tifosi. 

Ripartiamo, per l'ennesima volta, nella vita, nel lavoro, nello sport. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 06 maggio 2020 alle 23:16
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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