Quaranta punti, anzi massimo 40 punti come dice un amico. La salvezza conquistata all'ultima giornata di campionato. Tre allenatori. Nove risultati utili consecutivi. Undici sconfitte consecutive. Come un ottovolante, su e giù per la stagione dell'Udinese. La permanenza in Serie A, visto com'è andata la stagione, è un buon risultato. Quasi insperato a momenti, considerati alcune fasi della contraddittoria stagione bianconera. Deludente, se consideriamo le premesse.

Dopo il tredicesimo posto della scorsa stagione, Luigi Delneri ripartiva per migliorarsi e migliorare il piazzamento finale. Ha salutato, guarda caso, alla tredicesima giornata, con l'arrivo di Massimo Oddo, la cui gestione è stata tutto fuorché ordinaria. Prima su fino alle stelle, poi giù alle stalle. Ha chiuso, bene dato che altro non gli si poteva chiedere, Igor Tudor, un po' punto interrogativo e un po' scommessa per il futuro. Ma l'Udinese, salvezza a parte, si interroga sulla stagione appena chiusa. E anche Tudor stesso non è sicuro di esserci a luglio.

Fallimentare, sotto il piano sportivo: gli anni belli dell'Europa sembrano davvero lontanissimi. Col paradosso, però, che il solito capolavoro di gestione economica è dietro l'angolo: i 14 gol di Kevin Lasagna potrebbero valere una cessione a peso d'oro. Jankto e Barak sono prospetti richiesti dalle grandi del nostro calcio, Inter e Juventus in testa. Tanti giocatori pronti per essere venduti, Ingelsson lo sarà. È una stagione complicata, quella che si chiude, a livello sportivo. Ma l'impressione è che importi fino a un certo punto.

Perché negli ultimi anni di calcio vero a Udine se ne è visto poco. Il progetto, inutile girarci attorno, ad oggi non c'è. Tanto meno ci sarà una rivoluzione. La società non verrà ribaltata come un calzino, torneremo a ritrovarci ai primi di luglio dopo il solito di giro di nomi stranieri per il mercato, con un altro slogan per la campagna allenamenti. Dopo il "Daremo l'animo" qualcosa verrà inventato per farci correre ai botteghini. Insomma, il rischio vero è che si riparta dal punto di partenza. Ancora una volta in bilico, ancora una volta in cerca del minimo indispensabile. Torneremo a fare punti, sì ma massimo quaranta, non di più. Basta questo per la salvezza.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 21 maggio 2018 alle 18:41
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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