Ormai è evidente, il calcio ha subito negli ultimi anni profonde trasformazioni, evolvendo da uno sport romantico ad un'industria globale. Con questa crescita esponenziale sono cambiate molte cose, e tra le più dolorose c'è la scomparsa delle cosiddette "bandiere". I giocatori che un tempo dedicavano la loro intera carriera ad una singola squadra, sono diventati soltanto un ricordo nostalgico.

Di calciatori come Totò Di Natale, tanto per fare un nome a noi caro, non ce n'è più nemmeno l'ombra. Resta lui l'ultima vera icona del calcio bianconero, l'ultimo campione che ha detto "no" alle grandi per legarsi per sempre all'Udinese.

Poi il vuoto. 

Dichiarazioni d'amore, baci alla maglia, giuramenti ai tifosi hanno perso il loro profondo significato, trasformandosi in sceneggiate senza alcun valore. I giocatori di oggi, spinti da offerte economiche allettanti e da opportunità di carriera internazionale, si sono tramutati in veri e propri nomadi del calcio, pronti a tradire il proprio club e i propri tifosi per un paio di spiccioli in più.

"nostri beniamini" non sono altro che merce di scambio e l'idea di dedicare la propria carriera ad una singola squadra sembra essere un'utopia che appartiene soltanto passato. A Udine come dappertutto.

Un salario migliore spinge ormai chiunque a lasciare da parte la fedeltà per sposare il guadagno. Lo stiamo vedendo anche in questa sessione di mercato. Con Pereyra, che da capitano ha preferito non rinnovare per bussare alle porte delle big in cerca di un ingaggio più elevato. Con Becao, altro a non comportarsi in maniera corretta con il club che lo ha scovato e lanciato.

Se dal brasiliano un po' me l'aspettavo, la scelta Tucu invece mi ha sorpreso. L'Udinese per trattenerlo ha messo sul piatto una cifra davvero importante, forse la più importante della sua storia recente. Lui vuole di più, rilancia in attesa di capire se da qualche grande città può arrivare un'offerta concreta, vuole monetizzare questo suo ultimo scorcio di carriera. 

Al momento l'argentino non è che abbia nulla di concreto per le mani e il rinnovo resta una possibilità. La domanda che mi pongo però è questa: trattenerlo a queste condizioni è la cosa giusta da fare?

PS. Non è una questione di ambizioni se tratti con il Torino (non con il Real o il City) ma soltanto di soldi ed è questo che dispiace più di tutto.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 03 luglio 2023 alle 22:42
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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