Zero rischi. Zero distrazioni. Contro una Atalanta costruita per attaccare, rapida, fantasiosa e abituata a mettere in difficoltà chiunque, l’Udinese ha messo in scena una lezione difensiva da manuale. Un muro granitico, compatto, che ha reso inoperoso Okoye per tutti i novanta minuti: un dato che racconta meglio di qualsiasi statistica la qualità della prestazione dei bianconeri.

La squadra di Runjaic ha saputo interpretare alla perfezione i momenti della partita, rimanendo corta, concentrata e sempre aggressiva. Gli uomini di Juric, solitamente capaci di colpire in velocità e fantasia, non sono mai riusciti a trovare linee di passaggio pulite né spazi da attaccare. La Dea si è ritrovata imbrigliata, prevedibile, costretta a palleggiare sterile senza mai arrivare in area.

Nel cuore della difesa, ancora una volta, il leader è stato Kabasele: autoritario, lucido, fisicamente dominante. Nel primo tempo ha neutralizzato Scamacca togliendogli fiato e riferimenti, nella ripresa ha cancellato anche Krstovic. Sempre puntuale negli anticipi, ha trasmesso sicurezza a tutto il reparto.

Accanto a lui, il solito Solet, difensore di un altro livello. Qualcuno gli imputa qualche leziosità di troppo con il pallone? In marcatura è stato impeccabile, guidando la linea con autorità e senso della posizione. E poi la piacevole sorpresa: Bertola, una delle novità di giornata. Personalità da veterano, concentrato e preciso in ogni chiusura, capace di respingere le offensive bergamasche con naturalezza.

Merita una menzione anche il giovane Palma, entrato nel finale al posto di Bertola: nessuna timidezza, anzi, grande sicurezza nei duelli con Lookman, che negli ultimi quindici minuti è praticamente sparito dal campo.

Un blocco difensivo che ha funzionato in modo armonico, con il contributo costante anche degli esterni e dei centrocampisti, sempre attenti nelle coperture preventive. È questa la base su cui costruire il futuro: la solidità, la compattezza, la concentrazione.

Se l’Udinese saprà mantenere questo livello di attenzione dietro e continuare a crescere in fase offensiva, allora sì, potrà davvero pensare in grande. Perché le squadre che sanno vincere partite così — senza concedere nulla, difendendo con ordine e coraggio — sono quelle destinate a restare nella parte alta della classifica.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 02 novembre 2025 alle 15:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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