Queste le parole in conferenza stampa di mister Luca Gotti dopo la vittoria sul Sassuolo, terzo successo di fila per la sua Udinese.

Un risultato con ampio scarto e un percorso di crescita che continua: “Il risultato finale non deve nascondere una partita che è stata difficile, siamo stati solidi, ma potevamo gestire meglio il pallone, ridavamo palla agli avversari troppo presto e in certi momenti questo ti manda in sofferenza. Sicuramente però dimostrare questa solidità per tre partite sicuramente fa la differenza”

Dopo il gol forse la squadra si è un po' adagiata sugli allori: “Dopo l'1-0 abbiamo perso un po' di aggressività, stando un po' troppo dietro la linea della palla, stando un po' passivi e il Sassuolo di questo ne approfitta volentieri, è l'aggressività che ci contraddistingue”

È bene non entusiasmarsi troppo, ma non si può neanche negare che ci sono stati passi avanti: “Mettiamola così, dal mio punto di vista credo si possano ancora migliorare diverse cose in questa squadra”

Solo l'aggressività può portare a dei risultati: “L'aggressività è quasi un dogma nel calcio di oggi, tutte le squadre a modo loro, al di là delle scelte dei singoli, devono essere aggressive. Noi oltre ad essere aggressivi sempre dobbiamo crescere nella gestione della palla”

Musso e De Paul ancora una volta sugli scudi: “Musso è forte, non lo scopriamo oggi, la mia fortuna è poterlo avere a disposizione. Su De Paul si parla tanto, ma è il campo che ha l'ultima parola, oggi credo si stia vedendo il miglior De Paul, ha fatto una partita di grandissimo sacrificio e poi ha impreziosito la prestazione con un bel gol”

Sema ha fatto una grande partita, ma difensivamente sembra ancora faticare: “Sema è un esterno offensivo, più da 4-3-3 per capirci, in un 3-5-2 è più adattato, deve fare un lavoro più difensivo, è chiaro che vincendo fare certi ragionamenti è più facile, in un momento di maggiore difficoltà sicuramente la cosa incide di più”

Il girone d'andata si chiude a 24 punti, ma le prospettive non cambiano: “La fine del girone d'andata di solito è una soglia psicologica, sotto i venti punti c'è l'allarme, sopra c'è più tranquillità, nel girone di ritorno ci sono 19 partite, c'è tanto da giocare e ci sono tante possibilità, i margini per crescere ci sono, dobbiamo stare però anche attenti a non fare un percorso inverso. C'è una grande riserva di potenziale che ancora è inespresso, il 100% non è ancora vicino, c'è tanto da fare”

L'impressione è che Gotti abbia un amplomb inglese, in campo la squadra dà quasi la sensazione di autogersi: “Arrivare a un'autogestione della squadra sarebbe un risultato incredibile, perchè nel momento in cui la squadra sa da sola cosa fare vuol dire che si è arrivati a un livello di apprendimento superiore, nell'intervallo ho detto ai ragazzi che non ero soddisfatto, siamo ancora lontani dall'autogestione. Ho un aplomb inglese, ma questo non toglie che sono un contadino che viene dal delta del Po, sono ruspante, ho il mio modo di reagire alle cose e so comunicare la mia insoddisfazione”

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 12 gennaio 2020 alle 15:26
Autore: Davide Marchiol
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