Alla vigilia della sfida contro il Genoa, Gigi Delneri ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.

Che Udinese dobbiamo aspettarci domani?

"Dovrà essere una partita aggressiva, perché il Genoa produce grande aggressività. Lo stadio è sempre loro amico. Troveremo un ambiente giusto per il mondo del calcio ma anche per noi. La gara ci darà la dimensione di quello che vorremmo fare. Dovremo combattere su ogni pallone".

Peseranno le assenze di Jankto e Hallfredsson?

"Ci dispiace per la loro assenza, ma non dimentichiamo che prima questi giocatori nemmeno giocavano quasi. Kums e De Paul? Abbiamo fatto risultati anche con il loro apporto. Poi nelle singole gare capita di rendere di meno. I ragazzi devono maturare, anche dal punto di vista emotivo. Abbiamo superato un momento difficile, ma non abbiamo ancora fatto niente perché ci aspettano molte gare difficili".

Si aspetta qualcosa di più dalla squadra?

"Dal punto di vista tecnico stiamo andando bene; si può progredire sulla tattica, ma lavoriamo per quello in settimana. Dobbiamo essere bravi a privilegiare ogni aspetto a seconda della gara, perché domani per esempio sarà importante l'aggressività. In A nessuna gara è semplice, basti guardare le ultime due del Crotone contro Fiorentina e Chievo. Dobbiamo uscire dal campo, come sempre, con la consapevolezza di aver fatto il massimo possibile".

Attacco pesante possibile dal primo minuto?

"E' una soluzione che può essere usata quando si vuole. Basta mettere i giocatori nella condizione di rendere al massimo. Nel calcio non si può guardare solo alla tecnica o alla tattica, ma è importante anche il fattore psicologico. Bisogna coordinare il gruppo e consolidare la fiducia in loro stessi. Non mi piace togliere sicurezze psicologiche a nessuno".

I gol presi col Toro le hanno dato fastidio?

"Ci sono fasi di difesa importanti a livello mentale. Non è facile smussare 4 anni di concetti di lavoro. Preferisco che la difesa agisca di gruppo, e questo è un lavoro più complesso. Ai miei tempi era più semplice difendere. Troveremo ancora delle difficoltà, ma la strada è questa. La squadra rischia magari di più, ma è pur vero che ha fatto 8 gol in 3 partite. Il primo gol è stato una grande giocata di Belotti; il secondo era più evitabile, un'azione più lenta, ma resta la bravura di Ljajic. Rimane il fatto che finora la squadra ha fatto vedere più cose belle che brutte".

L'Udinese sta creando molto di più. Quali i meriti?

"Lo switch psicologico è stato importante, perché non sono un mago. I giocatori avevano le qualità ma erano frenati, vuoi per motivi emotivi o di condizione fisica. Ora i ragazzi hanno fiducia in loro stessi e creano maggiormente. I numeri alla fine lasciano il tempo che trovano nel calcio, perché dipendono anche molto dall'avversario e dalla partita, che fa sempre storia a se. Non ci culliamo sugli allori adesso; noi siamo un gruppo che non si fa facili illusioni. I piedi vanno sempre tenuti saldi a terra, continuando sempre con la stessa umiltà e attenzione. Sotto questo punto di vista i ragazzi hanno fatto passi da gigante".

Widmer può fare ancora di più? Il Genoa riparte molto bene. Pensa così?

"Loro sulle fasce hanno dei quinti atipici, con doti spiccate offensive. Davanti giocano con diversi giocatori vicino Pavoletti. Cambiano spesso modulo e hanno grande spirito di sacrificio. Hanno anche loro dei difetti e noi dobbiamo provare a evidenziarli. Sarà una partita per uomini, su un campo che chiama al combattimento. Bisogna giocare con attenzione e sicurezza, come abbiamo fatto a Palermo e Torino. Widmer sta crescendo e finalmente ha un ruolo preciso. E' un giocatore moderno che sa attaccare e difendere. Al momento non si può fare a meno di un esterno che abbia doti offensive. Non dimentico Adnan, che ci darà grandi soddisfazioni in futuro e avrà l'opportunità di mettersi in mostra, spero a breve, quando avrà preso pieno possesso delle sue doti difensive, perché è molto bravo nel puntare l'uomo ed è molto energico nell'azione offensiva. Io credo in tutti i ragazzi che ho a disposizione".

Badu sta crescendo molto anche sul punto di vista della qualità del gioco. Trova?

"Domani sarà titolare. Lui è cresciuto molto, arricchendo le sue caratteristiche naturali. A Palermo ha rotto la diga e lo ha fatto anche contro il Torino. E' un ragazzo che si applica molto bene. Son contento perché i miei ragazzi si applicano molto, come dicevo prima".

Domani si sgarfa tanto?

"Domani dobbiamo essere come il dindjas. Bisogna avere gli artigli lunghi e affilati. Ogni concetto che mi segnala la grande fisicità va bene. Ci vuole un grande atteggiamento. Usiamo il friulano: è la mia lingua, la uso".

Domani è un po' la prova del nove?

"No, non ancora. Sarà una prova di crescita e di maturità, che in ogni caso non cancellerà quanto di buono fatto finora. La prestazione è un conto, poi il risultato non sempre la rispecchia bene. Bisogna vedere tante cose, poi si potrà procedere a un'analisi. L'importante sarà fare la partita e non subire soltanto; fare bene le due fasi sarà necessario".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 05 novembre 2016 alle 12:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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