Si ricomincia, bentornata Serie A, bentornata Udinese, bentornati pomeriggi al Friuli. Dopo un paio di mesi di pausa, dopo aver eliminato le tossine della scorsa stagione, ricomiciamo, insieme come sempre. Che campionato sarà? Se dovessimo ascoltare i grandi pensatori del calcio nazionale saremmo già retrocessi, ad agosto. Lo dicono da anni eppure, tra le mille difficoltà degli ultimi campionati, siamo ancora qua, nel calcio che conta.

Non do assolutamente peso a queste previsioni di inizio stagione, nessuno ha la sfera di cristallo per vedere il futuro e stampa e tv nazionali di quello che accade a queste latitudini non ne sanno praticamente nulla. Sono consapevole che l'Udinese è una squadra modesta ma credo anche nella bontà del lavoro di mister Tudor.

Ecco, sarà lui il valore aggiunto. Occhi di tigre, voglia di spaccare il mondo, una garra fuori dal comune, per me il croato è il vero trascinatore di questa squadra. Con un allenatore così, un combattente nato, sono convinto che in un modo o nell'altro, anche quest'anno ce la faremo. L'importante è lasciarlo lavorare, dargli il tempo di incidere su testa e gambe. Tudor non può, come fu per Delneri, l'etichetta della scadenza appicicata sulla nuca. 

Salvezza, questo il nostro primo obiettivo, arrivare velocemente a quota 40 e poi divertirci. Non chiediamo molto, solo un'annata più tranquilla, senza cambiare tre allenatori, senza soffrire di settimana in settimana. Sarebbe già un importante passo in avanti. Non servono proclami d'Europa ma soltanto una maggiore serenità: ad oggi mi, penso ci, basta questo.

Si parte con il Milan, una motivazione in più per iniziare con il piede giusto. Arriva subito una grande e le motivazioni, in uno stadio che sarà sold out, spero, saranno a mille. Che Udinese vedremo? Molto simile a quella della passata stagione. Per ora le idee rivoluzionarie di Tudor sono state accantonate, l'unica novità sarà Jajalo, il resto dei "colpi" in panchina. Sarà un'Udinese ancora sicuramente De Paul dipendente: no, la mia non è una crociata personale in favore dell'argentino, ma il diéz ad oggi è l'unico giocatore di vera qualità che abbiamo in rosa, guai a perderlo. Accanto a lui mi aspetto la crescita di molti elementi, Lasagna su tutti: con i gradi di capitano e la fiducia rinnovata da parte di società e tifosi mi aspetto qualcosa in più, sempre. Se poi cresceranno ancora Musso ed Ekong, se Barak tornerà a suoi livelli e Teodorczyk verrà recuperato, se Wallace e Sema dimostreranno quanto detto di loro dalla società penso che ci potremo divertire. Ripeto, divertirsi non vuol dire arrivare in Europa ma fare un campionato diverso rispetto agli anni scorsi, lontano dalle zone pericolose della classifica.

Ciò che mi preoccupa di più, Milan a parte, è il mercato. Non si può iniziare il campionato con le trattative ancora in ballo, con giocatori che se ne possono ancora andare da un momento all'altro. Questo è un aspetto che il nostro calcio deve assolutamente riformare. Perché oggi potremmo giocare con una squadra ma tra una settimana ritrovarsene in campo un'altra.

A tutti noi auguro un buon campionato, sarà un'annata lunga e ricca di emozioni, una stagione da vivere sempre con il bianconero nel cuore!

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 25 agosto 2019 alle 08:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print