Dalla prossima partita in casa l'Udinese calcio spa ha deciso di affiggere dei cartelli all'interno dello stadio Friuli con un divieto severo che i tifosi dovranno rigorosamente rispettare, pena l'espulsione dall'impianto e il blocco dell'ingresso alla partita successiva (agli abbonati verrà strappato l'abbonamento): vietato fischiare e criticare. Si può solo applaudire e apprezzare, ringraziando per la fortuna che ci viene regalata. Inoltre tutti i tifosi dovranno tenere per tutti i 90' della gara un bel sorriso stampato sul volto....

Ciò logicamente non è vero, ma stando agli atteggiamenti della società e della squadra, con Pozzo e Guidolin in prima linea a criticare i tifosi e ad apprezzare altre realtà, nella testa dei dirigenti friulani non sarebbe una brutta idea. Anche ieri, durante una partita soporifera, giocata male dall'Udinese, ci sono stati molti tifosi che hanno messo in mostra tutta la loro disapprovazione con dei fischi che più che per criticare volevano essere un mezzo per svegliare una squadra che nel primo tempo sembrava addormentata. Come una madre che, nonostante ami incondizionatamente il proprio figliolo, lo sgrida per educarlo e farlo crescere al meglio Al primo fischio di un tifoso, per il secondo cross di Basta calciato alla viva il parroco fuori dal campo, subito il serbo ha reagito platealmente e si è lamentato. Poi è stato il turno di Guidolin che ad ogni mugugno della tribuna allargava le braccia. Nel post partita poi si è scatenato il parón Pozzo. Sinceramente i fischi ci sono stati ma non sono neanche stati così pesanti, anzi. Se poi paragonati a quelli che scendono dalle tribune di stadi come San Siro o l'Olimpico sembrano il cantar degli uccellini. Non si può apprezzare infatti solamente le parti positive delle altre tifoserie. Ok che a Genoa o Torino il tifo è più caldo ma è anche più dura la reazione dei tifosi nei momenti difficili (ricordiamoci la consegna delle maglie di Rossi, Sculli e compagni ai tifosi del grifone). A Udine la tifoseria è sempre stata pacata e ha sempre sostenuto la squadra, anche in questa stagione al di sotto delle aspettative. Nessuno ha mai chiesto di vincere scudetti o coppe. Abbiamo sempre ringraziato per la fortuna di aver lottato alla pari con le grandi e di aver centrato l'Europa più volte, ma di certo abbiamo anche mantenuto alto la nostra bandiera e il nostro orgoglio quando venivamo insultati dalle altre tifoserie e dagli altri presidenti che ci accusavano di essere una macchina che pensa solo a fare soldi e la rovina del ranking Uefa. Basta vedere l'appoggio dei tanti tifosi giunti a Firenze per la semifinale di coppa Italia. A Udine, come in tutto il resto d'Italia, sugli spalti si sa che siam tutti allenatori e presidenti ma è nei nostri diritti. Chi paga e mantiene la baracca siamo anche noi che spendiamo per seguire la nostra squadra del cuore. Oltre al gioco poi quest'anno anche i prezzi dei biglietti sono aumentati e vorrei ricordare al presidente che mentre a Firenze per riempire lo stadio si davano fuori i biglietti a 5 euro, ad Udine all'andata il prezzo era ben diverso, senza riduzioni nemmeno per gli abbonati. E poi ci si lamenta dello stadio mezzo vuoto. Chapeau al capitano Di Natale che ieri è stato l'unico ad ammettere che non sia stata una granché partita e a promettere di fare il meglio possibile per i tifosi in futuro. Noi friulani siamo gente che è felice con poco, ma lasciateci almeno esprimere il nostro parere. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 24 febbraio 2014 alle 09:30
Autore: Stefano Pontoni
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