Il titolo proposto, riprende un commento trovato sul social network dell'Udinese Calcio, in riferimento alla partita andata di scena ieri contro la Lazio. L'ho ripreso perchè fotografa in pieno la situazione che sta vivendo l'ambiente bianconero. La partita di ieri è stata veramente brutta a livello di tattica e occasioni da rete, due squadre insicure senza delle chiare trame di gioco, che sono rimaste a battibeccarsi per 90' senza quasi mai rendersi pericolose.



I tifosi sugli spalti però hanno offerto una prestazione di incitamento incessante per tutto l'arco della gara, senza arrendersi mai ed anzi infuocandosi nella seconda frazione quando i bianconeri hanno dovuto reggere il confronto in 10 contro 11. Quando nelle scorse settimane parlavo della mancanza di cuore era proprio qui che volevo arrivare, ma il segnale più forte che mancava da squadra e società è arrivato dal pubblico. La curva nord ha intonato a più riprese il coro: “ora e sempre Stadio Friuli”, a confermare che quella polemica sul nome dello stadio, non è una voce fuori dal coro degli ultimi romantici, ma qualcosa che concretamente ha incrinato i rapporti tra le parti.

Il sostegno incessante dei tifosi è il primo bel segnale, ma non l'unico, la società negli ultimi giorni di mercato ha dato una decisa sterzata. Gli acquisti di Kuzmanovic, Hallfredsson e Matos, sono quanto di meglio si poteva chiedere in questa sessione. Soprattutto i primi due, vanno a colmare delle lacune a centrocampo che erano evidenti agli occhi di tutti. Colantuono ora dovrà trovare al più presto la quadratura della mediana e se i giocatori saranno rapidi ad inserirsi, questa squadra potrà guardare alla salvezza con una certa serenità. Confidando così che anche l'Udinese diventi all'altezza dei suoi tifosi e dello Stadio Friuli.

Sezione: Notizie / Data: Lun 01 febbraio 2016 alle 18:00
Autore: Salvatore Ergoli
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