Lunedì 11 agosto sarà il giorno della verità per la presidenza Federale. Salvo colpi di scena dell'ultimo momento, infatti, i 278 delegati, che costituiranno l'Assemblea elettiva, in rappresentanza dei club italiani dalla Serie A al CND, eleggeranno il nuovo numero uno della FIGC.

In pochi però conoscono la procedura esatta del voto. I delegati raggiungeranno Roma in tempi diversi, a seconda della Regione di provenienza. Già domenica, presso l'Hotel Hilton, potranno accreditarsi all'Assemblea elettiva. Quest'ultima sarà convocata poi lunedì alle 11.30 in prima convocazione, alle 12 in seconda. In prima convocazione sarà fatto il conteggio del quorum costitutivo, per cui, per poter procedere, i delegati dovranno essere la metà più uno dei voti assembleari, cioè 259.

Se il quorum sussiste l'Assemblea è dichiarata aperta, altrimenti bisogna attendere la seconda convocazione, dove è necessaria la presenza di delegati pari ad almeno un terzo, cioè 172. Aperta l'Assemblea, il Presidente Federale uscente avvia i lavori, dopo di che vengono presentate le candidature e per ciascuna possono seguire due interventi di durata non superiore ai 5 minuti l'una.

Quindi si può procedere con il voto. Saranno in tal senso allestiti 10 desk, due per ciascuna componente a seconda delle esigenze. I delegati si presentano ai banchi e dal badge verrà rilevato, attraverso una pistola lettore (tipo quella dei supermercati o dei negozi in genere), il codice a barre riportato sopra la tessera che esprime il peso del voto legato alla Lega o al componente di riferimento. 

Dopo questa 'espressione' di voto, ci si reca nel proprio seggio, fuori ci sarà una ampolla contenente delle fiches, bisognerà prendere una fiches e passandola sul badge si attiverà l’urna. Da quel momento in poi si potrà votare e la fiches sarà bruciata, quindi non più utilizzabile per nessuna altra votazione e nessun delegato.

Nel seggio ci sarà un touch screen che funzionerà da urna elettronica: una specie di schermo tipo bancomat. Il delegato troverà sullo schermo le tre possibilità di voto: in ordine Tavecchio, Albertini e scheda bianca, che è considerata un voto validamente espresso. Fatta la scelta, sullo schermo comparirà la parola“conferma” e il delegato dovrà confermare o in caso contrario rifare la scelta e poi confermare. Verrà stampato un foglio che successivamente dovrà essere inserito nell'apposita urna.

Se le schede bianche sono voti validamente espressi e rientrano nel conteggio, non è così per le astensioni, che non rientrano nel computo. Se non sarà sufficiente una votazione, si procederà con votazioni successive, finché non sarà eletto un presidente, e c'è sempre la possibilità che un candidato si ritiri dalla contesa in qualsiasi momento.

E' importante sottolineare che il presidente federale è eletto al primo scrutinio se un candidato riporti la maggioranza di tre quarti dei voti validamente espressi dai delegati che compongono l’assemblea. Il presidente è eletto al secondo scrutinio quando ottiene la maggioranza di due terzi dei voti validamente espressi. Alla terza si riducono i numeri e si viene eletti con il 50% dei voti più uno. Se anche al terzo scrutinio la maggioranza non è conseguita, si va al ballottaggio finale: è eletto chi riporta la più elevata somma percentuale di voti espressi, cioè chi ottiene anche un solo voto valido in più. In caso di fumata grigia anche in questo caso, sarà commissariamento.

Intanto, nonostante la 'fronda' anti-Tavecchio rappresentata da 9 club di Serie A, che chiedono il ritiro dei due candidati, la posizione del candidato è al momento stabile. Atalanta e Verona sono in dubbio, ma al momento mantengono il loro appoggio sul suo nome. Un'eventuale 10° club contrario nella massima Serie avrebbe però importanti ripercussioni sulle società delle serie minori, e potrebbe sbaragliare gli equilibri che finora resistono. Il possibile ritiro dei due candidati porterebbe di fatto al Commissariamento

Sezione: Notizie / Data: Lun 11 agosto 2014 alle 11:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @@PontoniStefano
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