Il mercato dell'Udinese per la stagione 2013/14 perde ogni giorno che passa più senso. Che la società non voglia investire capitali in questa sessione è ormai chiaro a tutti. I tifosi però si chidono il perché di un altro fattore che ha caratterizzato l'operato dei Pozzo. Perché si è andati ad acquistare molti giocatori per poi mai utilizzarli e per cederli alla prima occasione utile? La lista di giocatori, sopratutto giovanissimi, che hanno intrapreso questo processo è lunga. Si comincia da Merkel lo scorso gennaio ed utilizzato con il contagocce la passata stagione e mai in questa, per poi essere mandato al Watford. Poi quanto fatto da giugno ad agosto ha dell'assurdo: sono arrivati Bubnjic, Mlinar, Jadson e Benussi. Nessuno dei quattro ha mai giocato un partita ufficiale. Sopratutto i primi tre poi son arrivati con la fama di autentici fenomeni che da soli potevano stravolgere non solo la squadra ma perfino il campionato, ed invece... Una lista lunghissima poi è quella di altri giovani presi dal club friulano e poi girati subito al Granada o al Watford. Gli ultimi di questo elenco saranno adesso Zapata, Edenilson e forse Giannetti. Arriviamo poi alle operazioni importanti in ambito di bilancio. Gli acquisti di maggior valore sono state le comproprietà di Verre e Nico Lòpez dalla Roma. Il primo, ancor prima che potesse rivelarsi utile ad Udine, è stato mandato a Palermo. Il secondo è solo da poco tempo che sta trovando un po' di spazio, forse grazie alla situazione di allarme in atto. Possiamo fare lo stesso discorso per Burno Fernandes, nonostatante fosse un'operazione dell'annata precedente. Gettato nella mischia così nella confusione generale e già dalle ultime giornate, dopo un grande avvio, sta facendo perdere le sue tracce. Gli unici neo arrivati che hanno avuto relativamente più minutaggio sono stati Naldo e Kelava. Le loro prestazioni però parlano da sole.

In breve l'Udinese, che dovrebbe rappresentare il centro della holding della famiglia Pozzo, è il club che ha richiesto meno investimenti in questi anni rispetto ai cugini ma che ha prodotto la maggior quantità di profitti, utili per rinforzare le altre realtà estere. Un mercato caratterizzato dall'azzardo e dal pressappochismo che non può non fare mandare su tutte le furie la tifoseria.

 

 

 P.s non ho voluto ricordare poi i magnifici arrivi dell'anno Champions, come il "pitbull" Willians, noto maggiormente nei locali della movida udinese ed alle forze dell'ordine.

Sezione: Notizie / Data: Mar 21 gennaio 2014 alle 09:15
Autore: Stefano Pontoni
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