Dopo cinque giornate, tra le ultime tre in classifica non ci sono squadre neopromosse. E' un dato sul quale riflettere, che non ha precedenti negli ultimi anni e che rispecchia fedelmente quanto visto in questo avvio di stagione. Il Brescia che dà del filo da torcere anche alla Juventus dopo aver battuto l'Udinese. Quella stessa Udinese che solo grazie ai miracoli di Musso è uscita con un pareggio dal Bentegodi, nello scontro con l'Hellas Verona e che non potrà più confidare, come accaduto gli anni scorsi, sulla pochezza delle rivali. Quest'anno per salvarsi serve un sforzo in più, perché tutte le neopromosse sono pronte a dare battaglia fino all'ultima giornata.

Il Lecce, che vuole proporre sempre e comunque il suo gioco. E quindi può prendere imbarcate come accaduto in casa col Napoli ma anche vincere a Ferrara, come capitato ieri sera contro la SPAL. Per gioco prodotto, per risultati ottenuti, in questo avvio di Serie A Brescia, Lecce ed Hellas Verona non sembrano certo le peggiori squadre di questo campionato. E infatti, anche gli scontri diretti con le squadre che già lo scorso anno erano nel massimo campionato italiano, e lottano per non retrocedere, confermano questa tendenza. 

Una tendenza che non è la solita. Perché di media almeno una squadra tra quelle che salgono in Serie A dopo almeno un anno tornano nel campionato cadetto, spesso anche due. Una tendenza dettata da diversi fattori: dall'esperienza, dal salto in un campionato completamente diverso, dalle disponibilità economiche. Fattori che hanno un peso spesso decisivo, ma che fino a questo momento sono stati tenuti nascosti dalla volontà di chi è salito nel massimo campionato di giocarsela a viso aperto. Di produrre una manovra propositiva per mascherare le lacune strutturali: una scelta che fino a questo momento sta pagando, e che potrebbe consegnare alla Serie A una corsa salvezza diversa dal solito.

Sezione: Notizie / Data: Gio 26 settembre 2019 alle 17:57
Autore: Redazione TuttoUdinese
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