Atalanta 20 punti, Udinese 19. Quella di domenica al "Friuli" sarà una sfida di altissima classifica. Una partita particolare anche per il direttore dell'area tecnica Pierpaolo Marino, che a Bergamo è rimasto sempre legato. Queste le sue parole a Gazzetta dello Sport: "Onestamente 19 punti dopo 8 partite non ce li aspettavamo. Ci piace sognare, ma stiamo coi piedi per terra. Di questa Udinese mi colpisce l’intensità negli allenamenti che sono tosti. Il senso di responsabilità acquisito dalla squadra che si allena forte, come fosse in partita. A volte temo gli infortuni. Sottil lo seguivo da tempo. È bravissimo. Ha giocato qui, conosce l’ambiente. Ma io ho iniziato a lavorare la prima volta all’Udinese che Gino aveva poco più di 30 anni. Quindi c’è un rapporto importante, di grande fiducia.

Lovric e Bijol hanno dimostrato di essere già pronti. Con gli sloveni siamo fortunati da Handanovic in poi. Samardzic è un fuoriclasse in embrione. Ha un piede straordinario, può diventare top a livello internazionale.

Atalanta? Innanzitutto il lavoro sul settore giovanile, con un budget importante. Ho avuto la fortuna di avere lì un uomo incredibile come Mino Favini. Si investiva sui talenti. Poi Antonio Percassi, come Gianpaolo Pozzo, è un super imprenditore. Parliamo di gente che dal nulla ha costruito un impero. E sulla parte calcio, aggiungo che Luca Percassi è bravissimo sul mercato. Sono stato a Bergamo 4 anni, una grande esperienza. Anche noi, con Colantuono, vincemmo sei partite di fila. È una squadra che attacca bene. Ma io sono innamorato di De Roon, arrivato quando ero ancora lì. Se ne parla troppo poco, ma è un gran calciatore".

Sezione: Notizie / Data: Mer 05 ottobre 2022 alle 10:17
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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